Mosaico
Compie 25 anni il Montagnanafilmforum, la rassegna cinematografica della sala della comunità cinema teatro Bellini di Montagnana e per sottolineare questo traguardo il titolo del cartellone è “25° ottobre 2025”.
«I risultati ottenuti fino a oggi – dice Sante Pirondini, responsabile del cineforum – l’entusiasmo delle persone, la partecipazione del pubblico, ci dicono che ci siamo impegnati nella direzione giusta. Quando abbiamo iniziato nel 2001 in sala eravamo in 15 persone, di cui cinque facevano parte del gruppo degli organizzatori. Tutti seduti nell’ultima fila e siccome mancava l’impianto audio parlavamo con il megafono. Poi ci siamo strutturati. Il cineforum ha due appuntamenti: quello autunnale, più breve perché poi si lascia spazio anche ad altre attività e proposte teatrali e quello primaverile, da gennaio ad aprile con una quindicina di film. Il nostro è un cineforum tradizionale, nel senso che abbiamo sempre pensato di coinvolgere il pubblico facendo una presentazione prima e un dibattito dopo. Per noi non è solo una visione di un film, ma è una trasmissione di cultura».
La proposta di quest’autunno prende il via il 25 settembre con il film Come fratelli del regista Antonio Padovan che sarà presente in sala e che racconta la tenera storia di due famiglie speciali. Il 2 ottobre invece è la volta di La vita da grandi di Greta Scarano tratto dal libro autobiografico Mia sorella mi rompe le balle. Una storia di autismo normale di Damiano e Margherita Tercon (i Terconauti) che saranno poi in sala giovedì 9 ottobre con la loro pièce teatrale. Qui protagonista è l’autismo, con le sue difficoltà, ma visto anche con ironia e spensieratezza. Il 16 è la volta di Di là dal fiume e tra gli alberi, regia di Paula Ortiz, tratto da un romanzo di Hemingway, è il racconto di un incontro speciale che cambierà radicalmente la vita del protagonista. Il regista Guido Chiesa presenterà invece il suo ultimo film Per amore di una donna giovedì 23 ottobre. Si chiude la rassegna il 30, ricordando il centenario della nascita di don Oreste Benzi, con un momento di riflessione sul tema “Pellegrini di speranza nella carità” e la visione del film Il pazzo di Dio – La strada di don Oreste Benzi.
«Negli anni – continua Pirondini – abbiamo creato un qualcosa di continuativo, non qualcosa di ovvio, ma un appuntamento atteso. Abbiamo cercato sempre di trasmettere l’idea che non si va semplicemente a vedere un film, quindi non si acquista solo un prodotto, ma si vive un’esperienza completa valorizzata dalla presentazione e dal dibattito, due momenti che rendono il pubblico davvero partecipe che così non subisce passivamente la visione del film, ma ne è anche protagonista. Ci teniamo poi molto anche ai quindici minuti che precedono la visione del film. L’orario di inizio è le 20.45, la proiezione del film è alle 21: in quei quindici minuti ci si incontra, si parla, si fa accoglienza. Questo breve lasso di tempo fa parte integrante della serata».
Le due rassegne del cineforum, quella autunnale e quella primavera, sono curate da un gruppo di sei persone che seleziona i film, li vede e poi si confronta. Attorno ruota un gruppo di volontari, una trentina, che gestisce gli aspetti organizzativi della sala. Essenziale è lavorare sui servizi da offrire al pubblico, sulla formazione interna e anche su quella attraverso il cinema: il film può educare, trasmettere messaggi, veicolare pensieri e riflessioni.
«Abbiamo capito – afferma il referente – che le persone hanno bisogno di sentirsi partecipi di qualcosa, di un’attività. Negli ultimi anni abbiamo anche introdotto la tessera dell’amicizia: un abbonato può regalarla a un amico o un conoscente. In questo modo abbiamo avvicinato e coinvolto nuove persone. Poi, un appuntamento tradizionale è quello della “cinem@cena” proposta al termine della rassegna autunnale, in novembre. Grazie alla collaborazione con l’istituto alberghiero di Montagnana si prepara una cena a tema. Quest’anno il tema sarà naturalmente “buon compleanno”, ci aspettiamo una bella torta per festeggiare!».
E il futuro cosa prevede? «Dobbiamo continuare su questa strada e migliorare le relazioni, senza guardarci indietro. Un obiettivo da raggiungere può essere quello di avvicinare maggiormente i giovani».
Sono 16 in Diocesi di Padova le sale della comunità. Da inizio estate c’è anche un delegato diocesano dell’Associazione cattolica esercenti cinema Triveneta per le sale della comunità è don Renato Pilotto, da diversi anni nel direttivo del cinema Esperia di via Chiesanuova. «L’intento – spiega don Pilotto – sarà fare rete. C’è una bella vivacità, ogni realtà ha le sue specificità. In questi anni c’è stato un progresso notevole in termini di partecipazione, di numero di spettatori. I valori aggiunti sono il contatto con la comunità e non offrire solo la visione di un film, ma anche un dibattito, l’incontro con attori o registi o con esperti del settore. Più le persone vedono che c’è collaborazione, rete, connessione con il territorio, più si sentono invogliate a partecipare». Fondamentale sarà poi la collaborazione fra sale, anche al di fuori della Diocesi e creare una sorta di gemellaggio nella distribuzione: «Un altro passo sarà quello di aiutare il mondo Chiesa a dialogare con il cinema, offrire momenti di formazione e incontri per i religiosi, i preti e creare uno scambio proficuo con gli uffici di pastorale e con gli operatori pastorali».

Dopo la pausa estiva riprende la programmazione nelle diverse sale della comunità. All’Esperia, oltre alla tradizionale ripresa, in programma serate evento: il 24 settembre in collaborazione con il Cai di Padova Hermann Buhl, il ritratto di un grande alpinista. Il 1° ottobre serata sull’Alzheimer; il 15 ottobre riprende il cineforum sul fine vita. Info su esperiapadova.it