Si stanno tenendo in queste settimane in tutto il territorio della Diocesi gli incontri per approfondire i nuovi Orientamenti per la catechesi con ragazzi e genitori nel cammino di iniziazione cristiana, già presentati lo scorso 17 maggio all’Opsa, durante il Giubileo diocesano. Gli appuntamenti, curati dall’Ufficio per l’annuncio e la catechesi, presentano anche la traccia per la scelta del referente della catechesi all’interno delle singole collaborazioni pastorali, vedendo coinvolti presbiteri e laici impegnati in quest’ambito. Il cammino che ha portato ai nuovi orientamenti è stato compiuto con le comunità, attraverso un tempo di raccolta di esperienze e di maturazione sui passi attuali e futuri da intraprendere; le indicazioni verranno applicate già dall’anno pastorale in corso, con la gradualità necessaria per ciascuna comunità.
«È stato un incontro semplice e familiare, siamo felici di avere ospitato don Carlo Broccardo e Silvia Sandon – racconta don Loris Gasparella, parroco di Chiuppano, che ha partecipato all’incontro del 19 settembre delle collaborazioni pastorali di Thiene, Pedemontana e Astico – Abbiamo ascoltato le nuove indicazioni che vedono modifiche soprattutto nell’ambito dei sacramenti. Si parte dai 0 ai 6 anni con le équipe battesimali con i genitori, percorso che da noi è agevolato grazie alla presenza della scuola dell’infanzia. Poi, dalla seconda elementare, inizieranno gli anni di catechesi: le famiglie vengono chiamate a fare una scelta su se e come continuare il cammino; si è scelto, quindi, di porre l’accento sulla motivazione che le spinge a intraprendere un percorso cristiano per i figli, valorizzando il loro ruolo. I sacramenti, confermazione e comunione, infine, sono previsti in prima media con l’opzione di celebrarli insieme oppure in momenti diversi, prima dell’Avvento e nella Veglia pasquale o nel tempo di Pasqua».
Irene Dianin è di Torreglia, ha 43 anni e da dodici è catechista nella sua parrocchia; ha partecipato all’incontro di Saccolongo, il 15 settembre, con i vicariati Montegalda-Selvazzano e Abano Terme-Colli. «I nuovi orientamenti non portano grandi cambiamenti nella nostra comunità, dove già celebriamo i sacramenti nell’anno della prima media. Notiamo che le nuove indicazioni evidenziano maggiormente la libertà per le famiglie chiedendo loro, allo stesso tempo, di prendere più coscienza sul percorso di fede che desiderano iniziare per i figli. Apprezzo che si preveda un approccio di “leggerezza/bellezza”, è un atteggiamento vicino alla mia sensibilità, ho sperimentato che a volte far vivere esperienze ai bambini è più proficuo per trasmettere la fede rispetto alle “lezioni” frontali».
Anche a Monselice, dagli anni della pandemia, i sacramenti si celebrano in prima media. Lo racconta Ledi Zerbetto della parrocchia di San Giacomo, catechista da oltre vent’anni, che ha partecipato il 17 settembre all’incontro di Este con i vicariati Monselice ed Este-Montagnana-Merlara. «Apprezziamo i nuovi orientamenti, ci sembrava che la celebrazione di cresima e comunione in quinta elementare, e la consegna del “Credo” in seconda, non fossero opportune perché i bambini sono ancora piccoli. Le famiglie sicuramente vanno sostenute: negli anni ho visto che se i bambini vivono delle belle esperienze in parrocchia, anche le famiglie sono facilitate nell’avvicinarsi. Sul “tempo della scelta” da parte dei genitori, siamo invece un po’ titubanti: potrebbero, ad esempio, arrivare bambini nel corso degli anni di catechesi, in quel caso la scelta dei genitori non sarebbe stata fatta allo stesso modo degli altri…». La catechista sottolinea l’utilità dei sussidi diocesani per la catechesi e l’importanza di riceverli anticipatamente, soprattutto nei periodi di Avvento e Quaresima, per conoscere il tema e prepararsi a trattarlo con bambini e famiglie.
Anche Anna Pieretti è catechista, 47 anni, da una trentina forma alla fede i più piccoli. La sua comunità è Pieve di Curtarolo e ha partecipato all’incontro del 22 settembre a Santa Giustina in Colle con i vicariati Graticolato e Cittadella-Limena. «Sono sempre momenti importanti quelli organizzati dalla Diocesi, occasioni per ri-trovarsi tra persone nella fede, confrontarsi e sentirsi parte di una famiglia allargata. Penso che l’iniziazione cristiana sia ritenuta ancora “compito” di poche persone, quando invece dovrebbe coinvolgere tutta la comunità. Spero che il tempo dedicato alla scelta e la semplificazione dei riti liturgici, aiuti le famiglie a farsi più partecipi e a sperimentare/riscoprire la bellezza della fede; apprezzo anche l’apertura alle relazioni, all’accoglienza e il non sentire tutto come un dovere».
Don Fabio Artusi, parroco di Terranegra, in seguito all’appuntamento del 16 settembre a Casalserugo con i vicariati Maserà-Conselvano, Bassanello e Legnaro-San Prosdocimo, sottolinea quel che è il centro dell’annuncio e della catechesi. «Credo ci sia richiesto di essere più evangelici nei nostri incontri e nelle proposte di itinerari, sia per genitori/nonni che accompagnano i piccoli alla fede, che per il coinvolgimento narrativo dei piccoli stessi, che per chi ri-comincia dopo il battesimo dei figli a frequentare la parrocchia. Essere più evangelici ci aiuta anche ad affrontare la fatica di trovare catechisti/accompagnatori disponibili e motivati».
Don Artusi condivide qualche pensiero sul futuro: «Penso all’importanza di curare le celebrazioni eucaristiche con la partecipazione di bambini/ragazzi/giovani, specialmente nel codice musicale e nella riforma del messale per i fanciulli, per divenire strumento su cui modellare la preghiera; sulla riscoperta della preghiera dei salmi per le famiglie, come modello di preghiera che anche Gesù ha imparato. Credo su una scommessa, che vede ogni anno riprendere gli incontri di catechesi senza certezze e schemi già scritti ma con persone e relazioni da costruire nuove, non scontati e per questo simili a quelli che Gesù nei vari villaggi affrontava con o senza successo, ma sempre in prospettiva missionaria».
Sabato 18 ottobre, memoria dell’evangelista Luca, alle ore 18.30 presso la basilica di Santa Giustina, a Padova, il vescovo Claudio presiederà l’eucaristia incontrando catechisti/accompagnatori, medici e iconografi della Diocesi.