Fatti
Hanno incassato una rassicurazione i sindaci e gli assessori di Bassa Padovana, Bassa Veronese e Bassa Vicentina che la scorsa settimana hanno richiesto un incontro urgente ai vertici dell’Ufficio scolastico regionale e provinciale per chiedere che l’indirizzo del liceo classico europeo rimanga patrimonio dell’educandato statale San Benedetto di Montagnana. Dopo l’incontro, con una nota congiunta, i sindaci hanno espresso soddisfazione, riferendo che l’Usr avrebbe garantito che il liceo classico europeo non sarà trasferito a un’altra istituzione scolastica ma resterà all’educandato di Montagnana. Si attende ora che queste rassicurazioni siano formalizzate tramite un atto ufficiale.
Studenti, famiglie, docenti ed educatori, insieme a tutto il personale dell’educandato che oggi si divide su due sedi, una a Montagnana e una a Padova, si erano resi protagonisti di una manifestazione silenziosa, martedì 21 ottobre, che si era svolta sotto la pioggia battente, con l’obiettivo di sensibilizzare il territorio e i cittadini rispetto al rischio che stava correndo l’istituto San Benedetto di perdere l’indirizzo del liceo classico europeo in favore di un’altra istituzione scolastica con sede a Padova città.
Va detto che il liceo classico europeo dell’educandato San Benedetto, attivo nella sede di Montagnana da tre decenni, non è un semplice indirizzo scolastico, ma un modello formativo d’avanguardia. Esso si distingue per un curriculum potenziato, che offre agli studenti una solida preparazione classica unita a un forte bilinguismo e una prospettiva internazionale, elementi che lo rendono una risorsa fondamentale per la formazione delle future classi dirigenti. Solo lo scorso anno, proprio a Montagnana, sono state celebrate le solenni ricorrenze del trentennale dalla sua istituzione, un momento che ha riaffermato il valore e il ruolo centrale dell’educandato nel panorama scolastico nazionale.
«Non possiamo accettare passivamente – hanno sottolineato docenti e educatori in una nota – che i frutti del nostro lavoro, ora che sono maturi, vengano regalati a qualche altro istituto di Padova città e che il territorio del Montagnanese perda un’opportunità formativa che resta unica in tutta la Bassa Padovana, Vicentina e Veronese. Non stiamo parlando della perdita di un corso qualsiasi. Stiamo rischiando di cancellare dal territorio una sperimentazione didattica unica nel suo genere, che per sua natura è
strettamente legata al regime di convitto e semiconvitto e che da trent’anni rappresenta un faro di eccellenza e un’opportunità di crescita per intere generazioni di studenti».
La speranza di studenti, famiglie, docenti ed educatori è che l’Usr assegni un codice meccanografico alla
sede distaccata di Padova mantenendo intatta l’unità dell’educandato San Benedetto e garantendo la continuità didattica degli studenti attualmente iscritti, dal momento che, se questo non avvenisse, si verificherebbe una significativa perdita di organico tra il personale docente ed educativo, con la conseguente dispersione di competenze professionali costruite nel tempo e la rottura di quella continuità
educativa che è elemento fondante del progetto formativo dell’educandato stesso.