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“Pietre nuove in Siria”: venerdì 14 novembre alle 21 nel patronato di Tencarola e sabato 15 novembre alle 20.45 in sala Dante a Conselve. Un doppio incontro per conoscere l’eredità di padre Paolo Dall’Oglio, fondatore della comunità interconfessionale di Deir Mar Musa, gesuita romano di cui si sono perse le tracce il 29 luglio 2013 dopo che era rientrato in Siria sfidando il regime di Assad da cui era stato espulso nel giugno 2012.
Ospiti delle due serate – promosse dall’Azione cattolica del vicariato del Conselvano con il patrocinio di un folto gruppo di Comuni e associazioni – sono suor Deema Fayyad, siriana, che fa parte della comunità di Deir Mar Musa, che dialogherà con Stefano Sodaro, di Trieste, giornalista e direttore de Il giornale di Rodafà, rivista on line di liturgia del quotidiano.
«Deir Mar Musa è stata ed è un cantiere di lavoro per la pace in Siria – sottolinea Pietro Sguotti, vicepresidente degli adulti di Ac del vicariato del Conselvano – La storia di padre Paolo Dall’Oglio, artefice del cantiere, è la cifra di uno stile e la declinazione di una convivenza, dove le diversità etniche e religiose sono un valore aggiunto per un’inclusione umana e di fratellanza».
In questo momento storico polarizzato a parlare di “democrazia di guerra”, concentrarsi sulla Siria può apparire una distrazione per pochi cultori amici. «L’attuale Siria – continua Sguotti – è costituita da un popolo molto complesso per la presenza di radicate etnie e culture religiose diverse. Islamici sunniti e sciiti, drusi, curdi, alawiti, ebrei e cristiani di differenti confessioni e riti: seriaci, latini, armeni e ortodossi. E queste confessioni religiose sono distribuite prevalentemente in enclave territoriali».
La Siria è ora nel bel mezzo di un cantiere per costruire la pace. «È impegnata a trarre dalle macerie le “pietre nuove”, titolo dei due incontri, di una “democrazia possibile”. Padre Dall’Oglio è un profeta vivente, martire di evangelica pazzia, che con il cantiere di Deir Mar Musa ha messo le fondamenta ed educato gli operai a spostare “pietre nuove” per favorire l’accesso e togliere le pietre di inciampo per un dialogo costruttore di pace. Ritengo che padre Paolo sia colui che ha preparato la strada al Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e convivenza comune sottoscritto, nel 2019, da papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb. Al centro dei due incontri ci sarà l’abbraccio con la storia di padre Dall’Oglio, la cui eredità anche oggi è generatrice di una umana convivenza possibile».