“Ci sentiamo in dovere di alzare la voce in difesa della dignità donata da Dio”. Nel “Messaggio speciale” diffuso a Baltimora, i vescovi Usa ribadiscono il contributo storico degli immigrati e invitano a una riforma “significativa” delle leggi e delle procedure, esortando a superare “retoriche disumanizzanti e violenze”. I presuli ricordano che l’insegnamento della Chiesa si fonda sulla centralità della persona creata “a immagine e somiglianza di Dio”, e guardano al Vangelo per illuminare un tempo segnato da timori e polarizzazioni. “Nelle nostre comunità incontriamo famiglie già separate dai loro cari”, scrivono, denunciando anche “minacce contro la sacralità dei luoghi di culto e la natura speciale di ospedali e scuole”. Pur riconoscendo la necessità di un sistema ordinato per il bene comune, osservano che senza procedure giuste “gli immigrati rischiano traffici e sfruttamenti”. Ricordano poi sacerdoti, religiosi e laici che già accompagnano chi arriva “nelle necessità fondamentali”. I vescovi si oppongono “alle deportazioni di massa” e pregano “perché i leader della nazione siano guidati dal Signore”. Il testo si chiude con un appello alla speranza che “non delude”.