Chiesa
Sono sei i vescovi incaricati dalla Conferenza episcopale italiana di predisporre il cammino per mettere in pratica il documento di sintesi del Cammino sinodale. La decisione è stata presa nel corso dell’81a Assemblea generale della Cei che si è svolta ad Assisi dal 17 al 20 novembre sotto la guida del cardinale presidente Matteo Zuppi. Il card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino, mons. Gherardo Gambelli, arcivescovo di Firenze, mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti, mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, mons. Andrea Migliavacca vescovo di Arezzo e mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso: questo il gruppo che lavorerà con il Consiglio episcopale permanente, con il «compito di indicare percorsi di studio e approfondimento per il discernimento degli orientamenti e delle proposte del Documento di sintesi del Sinodo, in particolare quelli rivolti alla Conferenza episcopale italiana».
Durante i lavori dell’Assemblea, i vescovi hanno ribadito la centralità di Cristo come fondamento dell’agire ecclesiale e la necessità che la comunità cristiana sappia affrontare le sfide del presente con uno slancio autenticamente evangelico. Accogliendo l’esortazione di papa Leone, i vescovi confermano l’impegno a costruire comunità aperte, ospitali e accoglienti, consapevoli che una Chiesa sinodale, realmente inserita nella storia, ha un bisogno costante di rinnovarsi. La mozione conclusiva sancisce la piena ricezione del Documento di sintesi Lievito di pace e di speranza, elaborato nell’arco dei quattro anni del Cammino sinodale.
Nel testo approvato, i vescovi italiani ricordano la loro responsabilità di pastori e il loro coinvolgimento nella vita del Paese. Per questo si impegnano a proseguire il cammino sinodale insieme alle comunità locali, cercando modi e tempi per tradurre in atti concreti le indicazioni maturate nel percorso nazionale.
«Affidiamo – si legge nel testo – al Consiglio permanente e al gruppo di lavoro di vescovi, costituito dalla Presidenza su mandato del Consiglio permanente stesso, il compito di indicare percorsi di studio e approfondimento per il discernimento degli orientamenti e delle proposte del Documento di sintesi, in particolare quelli rivolti alla Conferenza episcopale italiana». Il gruppo di lavoro incaricato dovrà dunque aiutare la Cei a discernere, ordinare e rendere praticabili le proposte emerse, sviluppando criteri condivisi e strumenti operativi.
Il comunicato lega inoltre il cammino italiano al più ampio orizzonte del Sinodo universale, richiamando il Documento finale della 16a Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. I presuli rinnovano il proposito di promuovere, anche a livello nazionale, percorsi e strutture adeguate per essere sempre più «una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato» (Leone XIV). In questo spirito, tutto viene affidato alla guida di Cristo e alla maternità di Maria, mentre viene ricordato che, con la conclusione del Cammino sinodale, vengono sciolti gli organismi creati ad hoc negli ultimi anni. I vescovi esprimono gratitudine verso quanti hanno contribuito con impegno, competenze e ascolto al processo sinodale.
Nel comunicato entrano poi le tre indicazioni particolarmente concrete che papa Leone XIV ha consegnato ai vescovi ad Assisi: proseguire gli accorpamenti delle Diocesi per una maggiore efficacia pastorale; rispettare con coerenza la norma dei 75 anni per la conclusione del servizio degli ordinari; favorire una reale partecipazione nelle consultazioni per le nomine episcopali, in un’ottica di maggiore corresponsabilità. Il papa ha richiamato i vescovi a essere profeti di pace, e proprio su questo tema la Cei dedica una parte significativa del documento finale, chiedendo con forza che vengano messe al bando tutte le armi – a partire dalle testate atomiche – e che le nazioni investano energie e risorse nella costruzione della pace e nella lotta contro la fame. In quest’orizzonte è stato approvato il documento Educare a una pace disarmata e disarmante, pensato secondo il metodo “vedere – giudicare – agire” e destinato a essere utilizzato nei percorsi di catechesi e formazione, in ambito ecclesiale e sociale. Ampio spazio è dedicato anche al 40° anniversario dell’Intesa sull’insegnamento della religione cattolica (Irc): la Cei rilancia infatti l’Irc come luogo formativo aperto a tutti, capace di promuovere dialogo, cultura condivisa e crescita delle nuove generazioni.
Sul versante della tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, i vescovi confermano la collaborazione strutturata con la Pontificia commissione per la tutela dei minori e la volontà di consolidare una rete nazionale, regionale e diocesana più efficace, in grado di prevenire e contrastare gli abusi. Il testo insiste poi sul ruolo della carità, definita cuore della missione ecclesiale.
A conclusione dei lavori, il Consiglio episcopale permanente ha approvato, ad experimentum, una riforma degli uffici della Segreteria generale, ispirata ai principi di sinodalità, missionarietà e diaconia, per rendere più agile ed efficace il servizio della Cei alle Chiese locali.