Fatti
I progetti di due nuove Cer, Comunità energetiche rinnovabili, entrano nella fase di presentazione alle rispettive comunità: in queste settimane, infatti, le amministrazioni comunali di Arre e Candiana stanno incontrando i cittadini per quello che oggi è visto come il risultato di un lavoro di progettazione sinergico tra i due Comuni della Bassa Padovana.
Al di là di questo caso specifico, sta proprio nella collaborazione tra cittadini, aziende e Comuni la caratteristica delle Cer, la cui operatività prevede lo scambio dell’energia in esubero prodotta dai singoli impianti situati nella zona servita da una cabina elettrica principale. Possono partecipare in modo libero e gratuito sia i produttori che, installati impianti nuovi, producono energia per il loro fabbisogno e immettono quella in eccesso nella rete di condivisione a favore anche di chi vi aderito solo in qualità di consumatore.
A fornire assistenza alle due amministrazioni del Padovano già nella fase iniziale è stata Albatros, il cui referente regionale, Piergiovanni Argenton, presenta il modo con cui vengono seguiti gli enti intenzionati ad avviare il progetto: «Assistiamo i Comuni che vogliono essere protagonisti della Cer, perché il fenomeno che si sta verificando è quello che vede alcuni di essi essere promotori dell’iniziativa e gestire la distribuzione degli incentivi della quota sociale, entrando in una fondazione come è la nostra. Così diventano protagonisti, a differenza di quelli che concedono solo il patrocinio al progetto ma di fatto ne rimangono fuori».
Nel caso specifico di Arre e Candiana, il referente Albatros riconosce la presenza in questi progetti di presupposti interessanti e capaci di coinvolgere anche determinati ambienti delle parrocchie non solo per gli spazi – il patronato di Arre, per esempio, è stato adocchiato per ospitare sopra il tetto un impianto di produzioni di energia – ma anche per perseguire quell’aspetto sociale presente tra i vantaggi che una Cer può dare al territorio ospitante.
Non sono ovviamente terminate qui le aree interessate dall’installazione di nuovi pannelli fotovoltaici: «Per quanto riguarda il nostro Comune, si prediligeranno quasi esclusivamente i tetti e magari anche un parcheggio con la tettoia adibita a questo scopo – precisa il sindaco di Arre Michele Teobaldo – L’intenzione è anche quella di coinvolgere in questo progetto della Cer l’ex municipio in fase di ristrutturazione e il nuovo asilo nido che stiamo costruendo, oltre al potenziale spazio offerto dalle scuole per le quali sarà in caso necessario un investimento». L’obiettivo del progetto – conferma il primo cittadino – è la riduzione delle emissioni dando contemporaneamente spinta al senso di comunità.
A Candiana, invece, è la zona posteriore a un distributore di carburante a essere già stata individuata per la costruzione di un impianto da quasi 1 megawatt, come ricorda il vicesindaco Nicola Picello, che inserisce l’avvio della Cer in un percorso più ampio avviato da alcuni anni: «Come amministrazione già al secondo mandato, abbiamo sempre avuto un occhio attento ai consumi energetici, partendo con un progetto di efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica, sostituita totalmente con punti luce a led, oltre a coinvolgere tutte le scuole nello stesso percorso di efficientamento. Tre anni fa abbiamo avviato gli studi per la comunità energetica aspettando in seguito le linee guida regionali e decidendo di coinvolgere Arre, che condivide con la nostra frazione di Pontecasale la stessa cabina primaria di Conselve».
Se nella Bassa Padovana questi due progetti iniziano a muovere i primi passi, nella zona meridionale della città di Padova la Cer “Guizzodienergia” si avvia a concludere il primo anno di attività accogliendo ora anche le cinque parrocchie di Albignasego. San Lorenzo, San Giacomo di Mandriola, San Tommaso, Sant’Agostino e Santo Stefano hanno, infatti, in programma di entrare nella rete nei prossimi mesi: «Avevano partecipato al bando Cariparo per la costituzione delle Cer ma poi la Diocesi ha espresso la preferenza per l’ingresso delle parrocchie in comunità energetiche gestite da altri soggetti – ricorda il presidente dell’associazione Marco Finco – È nata, quindi, la bella idea di strutturare meglio e valorizzare la nostra “Guizzodienergia”, che con il loro ingresso si trasformerebbe in un’associazione riconosciuta con un proprio capitale sociale e una gestione da parte di professionisti e non da soli volontari così da garantirle maggiori garanzie di stabilità, sostenibilità e continuità che la Diocesi aveva comunque chiesto come requisiti per l’adesione alle Cer. Questo ingresso prevede anche la realizzazione di impianti in alcune parrocchie con un finanziamento del 40 per cento derivante da progetti Pnrr oltre a rappresentare una voce forte sulla discussione per la destinazione in opere sociali dell’incentivo, il cui 40 per cento dedicato a questo scopo permette di compiere delle belle azioni».
Sono, comunque, diversi i paesi della provincia euganea interessati in questi mesi dalla fioritura di nuove comunità energetiche, partendo da Vigonovo a Selvazzano (tre cabine primarie che servono il territorio comunale e che danno vita a tre configurazioni all’interno della Cer di area vasta: una nell’area di Caselle, la più estesa che riguarda Selvazzano capoluogo, San Domenico e Feriole e una a Tencarola, fino alla neonata Cer padovana che, promossa dalla Fondazione Civitas, vede il suo primo mattone nell’Interporto della zona industriale, dove verrà installato prossimamente il primo impianto di 1 megawatt di fotovoltaico. Dall’impegno di Confcommercio Ascom Padova, di Ascom Servizi Padova e di Federalberghi Terme Abano e Montegrotto, infine, è nata anche “Ascom Energy Cer” presentata lo scorso ottobre.