Mosaico
Non è un libro di Natale, anche se il titolo può trarre in inganno, ma Il bambino della promessa (ed. EMP) di Cristina Bellemo è un volume prezioso e raffinato che unisce poesia e arte, i versi dell’autrice e le suggestive immagini a tema tratte dagli affreschi di maestri quali Giotto, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona, gli artisti della cosiddetta “Padova Urbs Picta”. «Quando mi è stato chiesto di lavorare a questo libro – racconta l’autrice – me lo sono subito figurato in versi. Il testo, pur se suddiviso in poesie, in realtà lo concepisco come un tutt’uno, come un rotolo che si srotola man mano che la lettura procede. È un testo molto denso, alto, frutto di una lunga preparazione nella quale mi sono riletta i testi sacri, ho approfondito alcune tematiche, ho letto riflessioni e contributi di chi è esperto in materia, ho fatto interviste, ascoltato teologi. Di primo acchito può non sembrare un libro per bambini, ma secondo me è un libro che si può leggere insieme, adulti e bambini, perché ci sono alcuni punti della storia molto affascinanti».
Il libro si apre con questi versi: «In principio/era il velo/del tutto»:
«L’incipit è nato subito così, in questa forma. Direi che è sgorgato; a mio avviso ci sono delle cose che nascono con una forma e questo progetto si è presentato subito in versi. Poi il resto è arrivato man mano, cesellato, rivisto tante volte».
Accostate ai versi ci sono le immagini, che hanno un valore importantissimo e che completano il testo, diventano inscindibili, corali.
«è stato un viaggio meraviglioso di scoperta e riscoperta di queste opere straordinarie che secondo me fanno tanta parte della bellezza del libro. Hanno un ritmo molto simile, un ritmo lento, un ritmo dello stare e non del correre via, dello stare lì immersi in una bellezza artistica e narrativa sconfinata. Questo è un libro che è un po’ una follia: in questi tempi in cui si fa tantissima fatica a vendere i libri, questo è un libro su Gesù, con immagini sacre, di una qualità editoriale molto alta per la scelta della carta, dei colori, delle immagini, dell’impaginazione. È tutto quello che un manuale per scrivere libri e venderli direbbe di non fare!».
Che percorso fai compiere al lettore nello srotolare questo rotolo di versi?
«Ripercorre dei momenti del racconto della vita di Gesù soffermandosi su aspetti meno consueti. E lo fa attraverso la voce narrante di Shimon, una figura inventata, muta, una persona che non può parlare, ma che ascolta, raccoglie e sperimenta su di sé due aspetti: il primo è il fascino di stare accanto a quest’Uomo. L’altro aspetto è un sentimento di responsabilità della custodia, cioè custodisce quello che lui vede per poterlo offrire come racconto ad altri. Shimon è un po’ la penna della scrittrice che è muta per stare il più possibile in ascolto ed è un po’ anche come fosse il lettore o la lettrice che assistono, guardano e custodiscono. Uno dei sentimenti centrali di questo racconto è l’amicizia che ha avuto un valore decisivo nella vita di Gesù. È anche un libro molto “laico”: quando ad esempio si parla dei miracoli, i versi dicono che lui restituisce la vita, intesa nel senso che restituisce la dignità della vita».
Ci sono degli episodi, dei momenti di questa lunga storia in versi cui sei più legata?
«Ce ne sono diversi: dall’episodio di Lazzaro, che mi commuove sempre, alla lavanda dei piedi. In questo libro cerco di accendere la luce su delle piccole sovversioni per far intendere che è una storia che ti viene a trovare, non sei tu che governi e decidi, ma ti viene a interpellare, a convocare. È un guardare la stessa cosa spostandosi un po’ di lato. Sento che è un racconto molto umano, molto vicino, immerso nelle pieghe dei dolori, delle gioie, delle fatiche. È una grande storia di umanità».
Sabato 29 novembre, alle 16, all’ex monastero di Santa Croce di Campese, a Bassano del Grappa; martedì 2 dicembre alle 20.45, in Sala dello studio teologico della Basilica del Santo a Padova, con padre Antonio Ramina, rettore della Basilica; martedì 16 alle 20.45 alla Biblioteca comunale di Tribano.