Comunità di Sant’Egidio. A Natale, la tavola dell’eucaristia si allarga in sei luoghi di Padova
La Comunità di Sant’Egidio rinnova il “Natale per tutti”: sei pranzi in città, 800 ospiti e 300 volontari per una festa che restituisce nome, dignità e speranza a chi vive ai margini.
Anche quest’anno la Comunità di Sant’Egidio organizza il pranzo di Natale nell’ambito dell’iniziativa “Natale per tutti”, diffondendo nei quartieri di Padova e in tante altre città nel mondo, il profumo della solidarietà e della fraternità. È dal 1997 che viene organizzato nella città del Santo. «Il 25 dicembre nella chiesa dell’Immacolata (in via Belzoni) e in altri cinque punti della città – racconta Alessandra Coin, responsabile della Comunità di Sant’Egidio Padova e del Veneto – si allungherà la tavola dell’eucarestia per accogliere una grande famiglia, la famiglia di Dio. Il Natale vissuto in questo modo ci aiuta a ritrovare un’anima nella nostra città, capace di vivere e donare la speranza». Oltre all’Immacolata i pranzi saranno presso la basilica del Santo, nei quartieri dell’Arcella, Mortise e alla Guizza e presso la nuova Casa dell’amicizia della Comunità nel quartiere Portello. Ci sarà «un menù della festa» e quel giorno tutti riceveranno un regalo che porterà scritto il nome della persona che lo riceverà, così come il nome sarà nei segnaposto, «perché quando si è in famiglia ci si conosce per nome. Questo è lo spirito che vogliamo vivere» evidenzia Coin. Sono state invitate circa 800 persone, suddivise nei sei luoghi, mentre i volontari saranno circa 300. Gli ospiti sono coloro che la Comunità segue tutto l’anno nelle diverse iniziative sul territorio, come i giovani e le famiglie della Scuola della pace e dei doposcuola, gli anziani, i migranti che partecipano alla scuola di italiano e i senza fissa dimora. «Il senso del pranzo di Natale – conclude Alessandra Coin – sta nel desiderio di voler vivere concretamente il Vangelo, soprattutto il Vangelo della Natività: facciamo festa a Gesù che nasce bambino, povero, nella precarietà e nell’esclusione. Come diceva san Francesco, vogliamo che tutti siano inclusi perché possa essere davvero la festa delle feste».