Mosaico
Domando tante volte alla gente: avete mai assistito a un’alba sulle montagne? Salire la montagna quando è ancora buio e aspettare il sorgere del sole. È uno spettacolo che nessun altro mezzo creato dall’uomo vi può dare, questo spettacolo della natura».
Mario Rigoni Stern
Svegliarsi con ancora le tenebre che avvolgono il mondo e incamminarsi per ammirare le prime luci del sole che sorge, non è un’esperienza semplice, ma una decisione che permette di riscoprire la lentezza e la bellezza delle piccole cose, che, nel mondo frenetico in cui viviamo, troppo spesso vengono dimenticate.
Per gustare al meglio il momento dell’alba, però, non si può improvvisare, ma ci sono alcune semplici regole da seguire, che solo a prima vista possono sembrare scontate: innanzitutto è fondamentale informarsi sull’orario preciso in cui sorgerà il sole e considerare di arrivare sul luogo prescelto per lo spettacolo almeno 20-30 minuti in anticipo, per godere di tutti i colori e le sfumature del primo sole.
Non bisogna dimenticarsi, inoltre, di portare con sé l’equipaggiamento più adatto, dunque vestiti a strati, per affrontare al meglio le diverse temperature che si incontreranno durante l’evento, una torcia per il cammino di avvicinamento e un tè caldo per scaldare stomaco e cuore.
Infine, mettete il cellulare in modalità aereo (vi è concesso portarlo solo per fare qualche bella foto!) e preparatevi ad ammirare uno degli spettacoli più belli che ogni giorno il mondo ci offre.
Ecco, dunque, due possibili itinerari per ammirare l’alba nel territorio della nostra Diocesi di Padova.
Casara Mardifaia, Monte Summano
Per il secondo percorso, si lascia l’auto nel parcheggio vicino al Santuario dell’Angelo, appena sopra l’abitato di Piovene Rocchette; se la porta è aperta, vale la pena una breve visita a questa chiesa. Si inizia a salire la dorsale del monte Summano, vetta che si riconosce da tutta la pianura per la sua particolare conformazione a due punte, seguendo il sentiero dei Girolimini.
Salendo costantemente, ci si immerge in un meraviglioso bosco misto, formatosi ai tempi dell’ultima glaciazione, dato che il Summano era la prima vetta appena fuori dal grande ghiacciaio di Würm, che ci accompagnerà per tutta la salita, in cui percorreremo i passi fatti tante volte dai monaci che abitavano la cima e, secondo la tradizione, anche da san Prosdocimo per scacciare il diavolo che vi viveva.
Giunti in località Mardifaia, il bosco si aprirà, lasciando spazio a una meritata panchina e a un panorama su tutta la pianura circostante: da qui potrete sedervi e godervi una magnifica alba. Finito lo spettacolo, potrete decidere di raggiungere la vetta del Summano, con la sua caratteristica croce o rientrare per la strada appena percorsa.
Monte Ceva
La partenza per quest’itinerario è dall’area attrezzata per i camper di Battaglia Terme, da cui si segue il segnavia numero 29 e i segnali bianchi e rossi per tutto il percorso. Si segue il sentiero detto “delle creste”, che segue l’anfiteatro semicircolare formato dalle colline del Monte Croce, Monte Spinefrasse, Monte Ceva (nostro obiettivo), Monte Nuovo e la collina del Catajo.
Lungo il cammino, si può ammirare la particolare vegetazione composta da corbezzoli, cisti ed erica arborea, fino alla zona sommitale caratterizzata da fichi d’india nani, che ci fanno sentire fuori dal mondo. Queste piante crescono in questa zona grazie alle caratteristiche geologiche dei colli Euganei (rocce vulcaniche, ricche di ferro), combinate con un microclima particolare.
In circa un’ora di cammino si raggiunge la cima del monte Ceva (255 metri), da cui la visuale spazia a 360 gradi sul territorio dei colli Euganei, con i Comuni di Battaglia Terme, Monselice, Arquà Petrarca, Valsanzibio a Galzignano Terme, più in lontananza Padova e nelle giornate più limpide, sullo sfondo, la laguna. Da qui, guardate verso est e godetevi l’alba, prima di rientrare, sempre seguendo lo stesso sentiero.

Una giornata all’aria aperta immersi nella storia dell’Altopiano: da venerdì 26 dicembre a martedì 6 gennaio dalle 10 alle 17 è possibile visitare Forte Corbin e il museo storico militare presente al suo interno, dove sono esposti reperti bellici originali, fotografie e documenti d’epoca della Grande Guerra. Per raggiungere la fortezza si può percorrere il sentiero ad anello che parte dalla chiesa di Treschè Conca e che si snoda sia su strada asfaltata che sterrata. A Milies, borgo di Segusino (Tv) si può percorrere il famoso anello dei presepi, partendo poco prima dell’osteria al Tiglio e proseguendo fino alla fine della strada asfaltata per circa 1 chilometro. Qui si può osservare la natività più grande: in un’area di circa 100 metri quadri sono rappresentate diverse scene della vita quotidiana di Milies fino agli anni ’40. Da qui si gira a destra, entrando nel bosco, affiancando il torrente Valpiana e poi attraverso i prati. Le tante Natività presenti si possono ammirare fino a fine gennaio.
Fra gli itinerari suggeriti da Luca Grotto quello del Lio Piccolo, località della Laguna Veneta (Cavallino-Treporti) è ideale per ammirare il tramonto. Puoi rivedere l’articolo sul nostro sito: difesapopolo.it/category/mosaico/itinerari