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Editoria, azzeramento Fondo per il pluralismo. “Non toccherà i grandi giornali, ma spariranno le voci dal territorio”
Per don Adriano Bianchi, presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), "l’impatto sarebbe gravissimo. Le realtà editoriali più grandi e storicamente radicate, subirebbero un danno molto serio. Molte realtà non sopravviveranno". E sottolinea: "Il Fondo per il pluralismo garantisce che nel Paese ci siano voci diverse, anche quelle che esprimono i territori, le minoranze, le realtà più piccole. Fonti di informazione veramente legate ai cittadini, che raccontano quell’Italia che le persone vivono quotidianamente"