Rebus Carige: non può fallire, ma salvarla con i soldi pubblici è politicamente scorretto. Governo alla prova di realismo

Sul rispetto delle parole d'ordine elettorali Carige è diventato un caso politico. Ora bisogna salvare la banca perché non si può fare diversamente, occorre dare garanzie di Stato alle obbligazioni (altrimenti non le comprerebbe nessuno), sperare in acquirente privato che compri ma vorrà sborsare zero perché dovrà accollarsi i costi di una banca in affanno da anni. C'è l'ipotesi di una nazionalizzazione, magari temporanea, ma anche quella si presterebbe a una lettura di "regalo alle amiche banche". O comunque l'impegno infruttuoso di denaro che è già poco per altre iniziative. È la strada obbligata percorsa da altri governi nei casi precedenti. Carige, come la Tav e le trivellazioni nello Jonio, come l'Ilva o Alitalia, è un banco di prova di realismo per chi ora è chiamato a governare