Idee
Cena gratuita e per tutti. Quel tè offerto come messaggio di benvenuto
La nave di soccorso ResQ People è salpata per la prima volta il 7 agosto 2021 e da allora naviga il Mediterraneo con il compito di salvare vite in pericolo.
IdeeLa nave di soccorso ResQ People è salpata per la prima volta il 7 agosto 2021 e da allora naviga il Mediterraneo con il compito di salvare vite in pericolo.
La onlus ResQ-People saving people, infatti, è nata per salvaguardare la vita e i diritti di chi si trova in pericolo mentre attraversa il mare nostrum; alla Cena verrà raccontata la sua esperienza e di chi salpa a bordo, noi abbiamo sentito il presidente Luciano Scalettari, giornalista e scrittore.
Quant’è importante il cibo per una onlus come la vostra? «La prima cosa che si fa quando si interviene in soccorso e si incontrano persone impaurite, terrorizzate e provate da giorni in mare è dare acqua prima ancora del giubbotto salvagente e non appena a bordo le prime due cose che si fanno è dare cibo ai bambini e agli adulti e provvedere al cambio dei vestiti, un cambio anche simbolico perché puzzano di tutto: dalla nafta alla paura alla salsedine. Poi dipende da quanto si rimane sulla nave che può durare dai due ai sei giorni a seconda di quanto è lontano il porto di approdo. Su una nave il rapporto con il cibo è fondamentale e infatti si dice che il vero comandante a bordo è il cuoco perché se cucina bene va tutto bene, altrimenti è capitato di assistere a malumori e incomprensioni. Il momento del pasto è importantissimo anche per l’equipaggio composto da nove marittimi e 12 volontari di soccorso e i due momenti in cui tutti sono insieme sono la colazione e la cena, momenti fondamentali perché determinano il clima».
Quale importanza e che messaggio può dare un appuntamento come la Cena gratuita e per tutti? «La convivialità, il mangiare insieme, è il primo elemento di condivisione e creazione di comunità. Ragionando di questioni che hanno come valore di riferimento la condivisione, l’accoglienza e il reciproco riconoscimento è un’abbinata perfetta. La Cena per tutti è importante non solo perché si condivide il cibo, ma perché in questo caso la metà di questo cibo viene dalle persone che accogliamo e che vogliamo diventino italiani. Credo che in quest’epoca in cui la xenofobia, la paura del diverso, il razzismo stanno avendo questa crescita preoccupante non ci sia modo migliore del mangiare insieme per dare un segnale che avrà un impatto e la sua ricaduta sulla città e sulle comunità è molto importante».
ResQ è anche a Trieste… anche qui il cibo si offre? «Dal 2023 siamo impegnati anche sulla frontiera di Trieste, per prestare assistenza a chi arriva dalla rotta balcanica. Aiutiamo nelle varie sedi dove si fornisce una prima accoglienza e assistenza e al centro diurno un momento quasi sacro è quello del tè con il dolce che si offre a chi arriva dalla stessa rotta. Per queste persone spesso è la prima “cosa italiana” con cui entrano in contatto. E quel tè siamo certi lo ricorderanno a lungo». (D. G.)