MosaicoSabato 23 giugno convegno di chiusura dell'Ucid Padova sul nuovo progetto dell'Ipa del Camposampierese che intende censire tutte le imprese degli undici comuni della Federazione per aiutarle a fare rete tra loro.
«L’idea mi è venuta per la prima volta quando a una cena ho conosciuto un mio collega imprenditore e ho scoperto per caso che a pochi chilometri da me produceva gli stessi vetri che io ordinavo da un fornitore toscano. Mi sono reso conto che spesso noi imprenditori non sappiamo cosa fanno le aziende che operano nel nostro stesso territorio, perdendo tante opportunità di fare rete». Così Mario Cortella, vicepresidente dell’Ipa (Intesa programmatica d’area) del Camposampierese, racconta la genesi del Censimento del territorio, progetto che verrà presentato sabato 23 giugno in occasione del convegno di chiusura dell’anno sociale di Ucid Padova. L’appuntamento è per le 10 nell’auditorium del centro Antonianum in Prato della Valle 56 a Padova. Se l’introduzione sarà affidata al presidente di Ucid Padova Flavio Zelco, gli altri interventi saranno curati da Silvia Oliva, ricercatrice della Fondazione Nord Est, e da Roberta Callegaro, direttore dei sistemi territoriali e dei progetti speciali di Enaip Veneto; a concludere la mattinata sarà don Marco Cagol, consulente ecclesiastico di Ucid Padova.
“Priorità lavoro: a volte c’è ma non si vede” è il titolo scelto per l’appuntamento: la presentazione del progetto avviato nel Camposampierese vuole essere spunto di riflessione su come la capacità di “mettere a sistema” un territorio può far emergere potenzialità mai considerate prima. «La nostra proposta – spiega Cortella – è stata accolta da tutte le categorie economiche del territorio ed è sostenuta dalla Camera di commercio di Padova, che intende trasformare il progetto in un modello da estendere in altre realtà». Conclusa la fase istruttoria, partirà ora la fase operativa che durerà un anno e mezzo: tutte le aziende del territorio verranno coinvolte in un censimento con l’obiettivo di individuare le diverse tipologie produttive, classificandole poi con codici specifici. Il censimento sarà la base di partenza per un lavoro di facilitazione di reti di impresa, a partire dalla convinzione che la capacità di “fare sistema” possa rappresentare un forte elemento competitivo sui mercati internazionali. Non solo: «La mappatura ci permetterà di capire se ci sono aziende che hanno un surplus di domanda di produzione a cui non riescono a rispondere: un’indicazione che potrebbe diventare utile per mettere in campo piani di riconversione produttiva di quelle realtà che invece soffrono ancora la crisi».
Secondo Cortella l’avvio del progetto, che ha coinvolto insieme tutti i Comuni e le categorie economiche e ha richiesto una lunga fase di gestazione, è stato reso possibile dal fatto che nel territorio esiste già una prassi virtuosa di dialogo e collaborazione fra soggetti pubblici e privati, una cultura costruita anche grazie all’azione della Federazione dei comuni e dell’Intesa programmatica d’area, soggetto che riunisce insieme tutti i principali portatori di interesse, dagli enti pubblici alle associazioni di categoria fino al mondo della cooperazione sociale. Se l’intervento di Cortella sarà focalizzato sulla presentazione della sperimentazione al via nel Camposampierese, la premessa affidata a Fondazione Nord Est consentirà di focalizzare le tendenze del mercato del lavoro in Veneto, mentre Callegaro presenterà una riflessione sulla necessità di proporre nuovi modelli di integrazione fra mondo della scuola e dell’impresa, per superare i limiti dell’attuale sistema.
