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Acli Padova. Pnrr e ricerca di lavoro
L’attuale sistema dei centri per l’impiego non è in grado di supportare l’inserimento e favorire l’accesso alla formazione di chi è senza lavoro
MosaicoL’attuale sistema dei centri per l’impiego non è in grado di supportare l’inserimento e favorire l’accesso alla formazione di chi è senza lavoro
I Centri per l’impiego dovranno essere lo snodo fondamentale per il successo della Missione 5 del Pnrr: la “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” che prevede debbano essere gestiti 3 milioni di disoccupati entro il 2025. Obiettivo molto impegnativo per un sistema che presenta numerose falle. A oggi la capacità di presa in carico e di espletamento delle pratiche amministrative è garantita, ma il sistema non è in grado di supportare, con servizi specialistici, l’inserimentolavorativo e favorire l’accesso alla formazione. Mentre sono proprio le persone con titoli e competenze medio basse che si rivolgono ai Cpi e che hanno maggiore bisogno di essere accompagnate, perché spesso provengono da lunghi periodi di inattività sostenuti dagli strumenti di sostegno al reddito.
Il risultato è che i disoccupati rimangono di fatto imprigionati nel primo step del processo: presa in carico e attivazione dei servizi amministrativi, senza proseguire in un vero e proprio percorso di inserimento nel mondo del lavoro. Questo genera una crescente sfiducia verso i servizi pubblici per il lavoro con un’ovvia uscita dal circuito dei Cpi per percorrere altre strade. Ancora più accentuata appare la sfiducia se si guarda alle imprese. Solo in percentuali molto basse e con riferimento esclusivo alle piccole e piccolissime imprese troviamo aziende che si rivolgono ai Cpi. Il che genera una doppia complicazione: primo i servizi pubblici non potranno fare il matching se gli imprenditori non segnaleranno le loro richieste di assunzione; secondo nel sistema pubblico saranno carenti le informazioni sull’andamento del mercato del lavoro, mancando la rilevazione della domanda. Solo la consapevole individuazione della lunga strada che bisogna compiere per rendere più efficiente la rete dei servizi del mercato del lavoro ci può dare la piena cognizione del lavoro da fare. Alla base dovremo porre una diversa concezione del ruolo dei Cpi: non più soggetto esclusivo di erogazione di servizi, ma sportello di smistamento dei beneficiari a seconda dei fabbisogni manifestati. Ci dev’essere una nuova concezione delle politiche attive intese come rete di attori preposti a erogare servizi ad alto valore aggiunto. Siamo in una fase di profonde trasformazioni del lavoro collegate alla transizione digitale ed ecologica. La crescente richiesta di tecnici specializzati e di figure medio alte da parte delle imprese viene spesso rallentata dalla difficoltà di reperire sul mercato le competenze professionali adeguate. Nel contempo conviviamo con alcuni milioni di persone che da molto tempo sono in condizione di disoccupazione prolungata perché mancanti delle competenze necessarie. È E’ giunto il tempo di dimostrare che sappiamo impiegare bene le formazione per ridare dignità al lavoro.
Maurizio DrezzadoreVicepresidente Acli Padova
È rivolto ai lavoratori domestici (colf, badanti, assistenti familiari, cuochi, baby sitter) con uno o più rapporti di lavoro domestico alla data del 18 maggio 2022. Per ottenere il bonus da 200 euro dovrà essere inoltrata all’Inps una domanda in via telematica. Per effettuare questa procedura può aiutarti il Patronato Acli: basta compilare il moduloonline su https://bonuscolfbadanti2022. info e il Patronato Acli farà la domanda. Il servizio è gratuito.