Allarme migranti al confine del Messico. Mons. Calderón Calderón (Tapachula): “È crisi umanitaria, siano rispettati i diritti fondamentali”

Prima le carovane dei centroamericani. Poi i cubani. Ora anche tantissimi africani. Si trova oggi a Tapachula, la città del Chiapas quasi al confine con il Guatemala, il fronte migratorio più caldo in Messico. Forse ancora di più (anche se fare classifiche è arduo!) rispetto alle pure congestionatissime Tijuana e Ciudad Juárez, alla frontiera nord, quella con gli Usa. È il vescovo di Tapachula, mons. Jaime Calderón Calderón, a lanciare l’allarme attraverso il Sir, dopo averlo già fatto la scorsa settimana con un documento-appello sottoscritto insieme alla Conferenza episcopale messicana