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La storia della Tav Torino-Lione: la strada è ancora lunga
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha spiegato le ragioni del “sì” che il governo, entro il 26 luglio, dovrà mettere per scritto in una lettera all’Unione europea: costa di più non farla che farla e solo il Parlamento può decidere di fermare tutto. Affermazione a denti stretti, forse, ma chiara. Tutto bene, dunque, per chi è a favore dell’opera, tutto male, invece, per chi è contro. Tanto che i No Tav sono già sul piede di guerra