Fatti
Una nuova Zona industriale per Padova
Liquidata la Zip, la Zona industriale di Padova è rimasta al suo posto senza un soggetto capace di offrirle quella rappresentatività di cui ha un gran bisogno.
Liquidata la Zip, la Zona industriale di Padova è rimasta al suo posto senza un soggetto capace di offrirle quella rappresentatività di cui ha un gran bisogno.
La GiZip, l’associazione degli imprenditori che con il Consorzio ha sempre condiviso più la nomenclatura delle finalità, si candida a diventare il tramite fra la città e le sue industrie segnando però una cesura netta con il passato.
«Il nome Zip significa per tutti un consorzio che non c’è più e che ha avuto vari problemi – spiega Roberto Rovoletto, presidente della GiZip – Come consiglio direttivo abbiamo deciso di rimarcare questa discontinuità cambiando nome anche alla nostra associazione. La cosa importante è che noi continueremo a essere quelli di sempre e a occuparci di quelli che sono i problemi e le richieste degli imprenditori». Fra i nomi in lizza pare ci sia anche Polo produttivo padovano ma, fino alla riunione dei soci, non è che una delle tante questioni sul tavolo.
«C’è il problema dell’Idrovia da discutere, della viabilità, dell’inquinamento e dei parcheggi– continua Rovoletto – La zona industriale è il motore di questa città, l’economia ha bisogno della zona industriale. Ci sarebbero aziende che vorrebbero ancora inserirsi perché Padova è un centro nevralgico, se poi completassimo l’Idrovia avremmo un porto dentro la zona industriale. Quanto costa un camion per portare un solo container lungo lo stesso tragitto?».
Proprio a margine dell’Idrovia si è sviluppata nelle ultime settimane una polemica che ha visto coinvolti GiZip e il consigliere comunale padovano Nereo Tiso in merito all’opportunità di destinarne la parte terminale a parcheggio per 5.400 automobili. Una necessità per i lavoratori e i trasportatori ma anche, a detta di GiZip, un’opportunità per ripensare in modo integrato la viabilità cittadina. L’obiezione è duplice: la necessità di un grande parcheggio non sarebbe così marcata e l’Idrovia andrebbe completata per il suo scopo originario. Peccato che sulla stessa area dovrebbe sorgere anche la grande gru a ponte dell’Interporto che precluderebbe ogni altra alternativa.