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Un Veneto sostenibile. Undici aggregazioni per 124 Comuni coinvolti
Undici aggregazioni per 124 Comuni coinvolti. È il grande progetto che porterà le città a un piano di sviluppo coeso nel rispetto di clima, ambiente ed energia
Undici aggregazioni per 124 Comuni coinvolti. È il grande progetto che porterà le città a un piano di sviluppo coeso nel rispetto di clima, ambiente ed energia
La strategia regionale di riparto dei fondi europei 2021-2027 arriva a coinvolgere 11 grandi aree urbane per un totale di 124 Comuni e oltre 2,5 milioni di cittadini (oltre la metà della popolazione veneta) con l’obiettivo di avviare programmi per lo sviluppo sostenibile. «Le 11 aggregazioni territoriali che hanno presentato candidatura – spiega l’assessore ai fondi Ue della Regione Veneto, Federico Caner – e che sono state confermate dalla Regione in qualità di aree urbane, dovranno ora lavorare alla elaborazione della propria strategia di sviluppo urbano sostenibile in co-progettazione con gli uffici regionali del Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale» . Il passo successivo è quello che porterà le aree urbane a formulare progetti concreti che contribuiscano a raggiungere l’obiettivo ambizioso di uno sviluppo climaticamente neutro: «Questa seconda fase di definizione dei documenti di strategia – continua l’assessore Caner – riguarderà anche l’individuazione degli interventi che ciascuna area prevede di attuare. La Regione sta valutando la possibilità di offrire un supporto in termini di assistenza tecnica, in modo da meglio accompagnare i diversi soggetti territoriali nelle loro attività».
Secondo il crono-programma immaginato dalla Regione, l’ultimo trimestre dell’anno vedrà la definizione delle linee guida a cui i progetti dovranno uniformarsi ed entro il primo semestre del 2023 si arriverà alla versione finale dei documenti, essenziale per procedere alla sottoscrizione delle successive convenzioni tra la Regione e le aree urbane. L’iter, insomma, è ancora molto lungo e benché sia prematuro delineare ora la qualità e la quantità di costituisce un manifesto attraverso cui enti pubblici e operatori privati sono chiamati a decuplicare, entro il 2050, gli ettari boschivi nella parte pianeggiante del Veneto; l’obiettivo finale è di superare quota cinquemila; l’1 per cento della superficie agricola totale, come ai tempi della Serenissima. Le candidature sono attese fino al prossimo 17 ottobre. Quattro le categorie previste: amministratore di bene pubblico, tecnico agronomo/ forestale, imprenditore agricolo, volontario. Mentre i riconoscimenti, in programma nella settimana del 21 novembre in occasione degli “Stati generali dei boschi di pianura”, saranno uguali per i vincitori interventi “cantierabili”, l’entusiasmo fra gli amministratori degli enti locali è palpabile. «Come Comune di Albignasego veniamo da un’esperienza positiva nella precedente programmazione del Fesr – spiega Anna Franco, assessore comunale alle politiche sociali, pari opportunità e fondi europei – Quando Padova era già stata riconosciuta come area urbana e noi avevamo collaborato con Maserà, in quell’occasione erano stati ottenuti dei finanziamenti per l’acquisto, per esempio, di mezzi elettrici e la ristrutturazione di un alloggio Ater. Oggi l’obiettivo è migliorare la qualità dell’ambiente urbano e l’integrazione sociale: c’è un forte pendolarismo verso Padova e sentiamo la necessità di uno sviluppo urbano sostenibile concertato tanto con il capoluogo che con i comuni contermini». Ogni area urbana si coagula intorno a un capofila, lo è Padova per sua natura di capoluogo provinciale e di snodo del Veneto, ma lo è anche Bassano del Grappa, nel Vicentino, che diventa il centro di un’area vasta che vede nell’ente locale più strutturato un riferimento unico per dare seguito ai singoli progetti. In attesa che si arrivi alle convenzioni e si passi, di fatto, dalla teoria alla pratica, alle amministrazioni locali non rimane che iniziare a immaginare quali possano essere le singole aree di intervento, valutandone anche i possibili riscontri per la cittadinanza. «Dobbiamo ancora scrivere la nostra strategia – ribadisce l’assessore Franco – Abbiamo superato il primo step che era quello di farci riconoscere dalla regione del Veneto e ora inizia il secondo che è quello di stesura della strategia che poi verrà ulteriormente validato dalla Regione. Abbiamo già approvato un progetto per la realizzazione di una pista di atletica che speriamo di completare con il Fondo europeo di sviluppo regionale. C’è poi in progetto che ogni area urbana del nostro Comune possa essere collegata con dei percorsi pedonali verdi».
Pilastro della politica regionale europea di coesione, il Fesr ha l’obiettivo dichiarato di appianare le differenze di sviluppo fra le regioni europee, con particolare attenzione alla ricerca, alle Pmi e alle riconversioni aziendali. Nel periodo 2014-2021 i fondi di coesione hanno rappresentato da soli oltre il 32 per cento del bilancio comunitario, con il Fesr a quota 199 miliardi di euro. Per il piano di sviluppo urbano sostenibile, le 11 manifestazioni di interesse coprono le principali agglomerazioni urbane del Veneto, che comprendono centri quali Feltre, Villafranca di Verona e San Giovanni Lupatoto, Abano Terme, Selvazzano Dentro, Albignasego e Vigonza, Mira, Mirano, Spinea, Chioggia, Paese, Villorba, Adria. Inoltre, quattro manifestazioni di interesse riguardano l’ampia fascia pedemontana dall’Alto Vicentino fino all’alto Veneziano (Valdagno, Schio, Thiene, Bassano del Grappa, Castelfranco Veneto, Montebelluna, Conegliano, Vittorio Veneto e San Donà).