In fila per un biglietto aereo. Padre Guaita (Mosca), “spinti dalla disperazione, l’alternativa è quella di finire al fronte”

Un improvviso fuggi fuggi di giovani in fuga da Mosca. Ma lo spazio aereo da mesi è chiuso, non esistono voli diretti tra la Russia e i paesi dell’Unione Europea e gli unici possibili sono via Istanbul, Yerevan e Kazakhstan, ma “i prezzi dei biglietti sono folli”. Sono gli effetti del discorso pronunciato ieri dal presidente russo Vladimir Putin e della chiamata ad una “mobilitazione militare parziale”. Fino ad oggi, l’opinione pubblica ha sopportato. “Ma adesso, sopportare l’invio di un figlio o di un marito al fronte è diverso. Siamo in un momento critico”. A raccontare cosa sta succedendo in queste ore in Russia, è padre Giovanni Guaita, parroco della chiesa ortodossa russa, in questi giorni in Italia ma – dice - impaziente di tornare a Mosca. Per essere con la sua gente che in questi giorni gli telefona e scrive per consigliarsi sulla tragica decisione: fuggire o restare?