Fatti
Venezuelani in fuga e il “tappo” di Panama. Mons. Torres Marín (Apartadò): “Arrivano in una condizione indicibile, donne, bambini, anziani”
Lavorano senza sosta, i Caronte di Necoclí, nel nordovest della Colombia. A tutte le ore, con barche regolari e irregolari, decine e decine di venezuelani, oltre a persone di altre nazionalità (soprattutto haitiani e cubani) si imbarcano verso l’inferno. In altro mondo non si può definire il cosiddetto “Tapón del Darién”, il sottile istmo che separa la Colombia da Panama, l’America del Sud dall’America centrale. Ma troppo forte è l’obiettivo di attraversare il serpentone del Centroamerica per raggiungere il Messico, e poi gli Stati Uniti.