FattiL’opinione di Filippo Miraglia sul nuovo responsabile del Viminale. “Non ci aspettiamo miglioramenti, non li abbiamo avuti con governo Draghi ma tema sottratto alla propaganda. Intanto torniamo in piazza contro il Memorandum Italia-Libia”
“Piantedosi al ministero dell’Interno per noi è una buona notizia, perché si tratta di un tecnico. Non è di certo neutrale, sappiamo che i decreti sicurezza, su indicazione di Molteni li ha scritti lui, e che condivide una certa impostazione, ma è pur sempre un prefetto, non userà quel ruolo per fare propaganda come Salvini”. E’ questo il giudizio di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’Arci sul nuovo responsabile al Viminale del governo guidato da Giorgia Meloni.
“Non ci aspettiamo però miglioramenti, non ci sono stati col governo Draghi, non ce li aspettiamo da un governo di destra. Ma credo che Meloni non voglia usare l’immigrazione per consolidare il suo consenso – aggiunge Miraglia -. Vuole semmai sottrarre questo tema dalle mani dei leghisti, per questo l’ipotesi di un ritorno dei decreti sicurezza tenderei a escluderla. Salvini proverà a cavalcare la questione dal ministero delle Infrastrutture ma difficilmente potrà scavalcare Piantedosi”.
Miraglia ricorda che mercoledì ci sarà una manifestazione contro il memorandum Italia-Libia. “In questi anni abbiamo contrastato le scelte dei governi anche di centro sinistra consapevoli che quelli che accadono in Libia sono crimini contro l’umanità – aggiunge -. Forse la batosta presa alle elezioni aiuterà la sinistra a ritrovare un po’ di senno e buon senso. Le forze democratiche devono schierarsi dalla parte dei diritti, ma a oggi sia Pd che M5S sono lontani da queste posizioni. Noi in ogni caso continueremo a chiedere giustizia a partire dall’interruzione del Memorandum”.
