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Medicina di genere, una strada ancora da battere
Silvia De Francia «Nella medicina le differenze vanno sottolineate: si devono abbattere nel sociale, ma vanno considerate nella cura»
FattiSilvia De Francia «Nella medicina le differenze vanno sottolineate: si devono abbattere nel sociale, ma vanno considerate nella cura»
Per l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, la medicina di genere è data dallo studio dell’influenza delle differenze biologiche definite dal sesso e quelle socio-economiche e culturali definite dal genere riguardanti lo stato di salute e di malattia di ogni persona. Una definizione, o meglio, un passo necessario visto che solo da pochi anni si guarda all’unicità della persona. La necessità di una medicina più attenta e orientata al genere è sancita dalla legge numero 3 del 2018 che garantisce per la prima volta in Italia la necessità che la medicina venga orientata al genere in tutte le sue applicazioni: sia nella sperimentazione clinica dei farmaci (articolo 1), sia per tutto il percorso clinico (articolo 3). Formalizzare l’inserimento del concetto di genere in medicina è un atto indispensabile a garantire a ogni persona la cura migliore perché rispettando le differenze si arriva alla personalizzazione delle terapie.
«Nella medicina e nella cura le differenze vanno sottolineate. Si devono abbattere nel sociale, ma devono essere considerate nella cura per evitare effetti collaterali indesiderati o tossicità – sottolinea la dott.ssa Silvia De Francia, farmacologa – Per i nuovi farmaci si cerca di fare trial sulle donne, ma il modello femminile è sempre assente fino a metà anni Novanta e quindi per i farmaci fino al Duemila. Il piano per la medicina di genere italiano impone parità, ma quello maschile è più facile da maneggiare perché resta uguale per tutta la vita. Le età delle donne invece chiedono più attenzione a causa della variazione ormonale che la accompagna». Nel suo libro La medicina delle differenze. Storie di donne, uomini e discriminazioni De Francia propone informazioni e riflessioni scientifiche, storiche e giuridiche, sul lungo percorso verso l’equità della cura. Per raggiungerla, infatti, c’è ancora molto da fare.
La medicina delle differenze. Storie di donne, uomini e discriminazioni (Silvia De Francia, Neos Edizioni, 192 pp.) Sembra naturale che donne e uomini, in parte diversi per anatomia e fisiologia, siano oggetto di cure specifiche. Fino alla fine del Novecento non è stato così.