Fatti
Salboro. La città coltivata che ridisegna il futuro
Salboro. Un libro-inchiesta fatto di identità e potenzialità
FattiSalboro. Un libro-inchiesta fatto di identità e potenzialità
Salboro come Sant’Erasmo, l’isola per secoli conosciuta come l’orto di Venezia. È questa la suggestione – ma con il desiderio di concretizzazione – presente nel libro Salboro, la città coltivata la cui presentazione domenica 9 giugno all’agriturismo Capeeto sarà anche occasione di incontro e discussione tra l’amministrazione locale e i residenti. Sono proprio questi ultimi i protagonisti del volume curato da Lies, il Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale nell’ambito del progetto Vivi il quartiere 2023-2024. «Anche a Salboro abbiamo dedicato una di queste inchieste territoriali divenute negli anni una tradizione. Partendo dai cittadini approfondiamo identità e vocazione del territorio con uno sguardo sia al passato, utile per comprendere l’evoluzione, sia al presente», esordisce il giornalista Gianni Belloni, all’interno di Lies. Nelle pagine si evidenzia il legame secolare di Salboro con l’agricoltura, attività caratterizzante la geografia della zona fino al cambiamento degli anni Sessanta e Settanta dovuto alla dismissione delle grandi proprietà. L’avanzamento della cementificazione – soprattutto dal Duemila – ha contribuito a convertire quest’area in un intervallo, tipico della pianura centrale veneta, di spazi urbanizzati e agricoli. Si è iniziata così a fare strada l’idea di rendere Salboro parte di un parco agricolo, zona in cui integrare l’evoluzione agricola nell’assetto cittadino, presa ora in esame da Lies: «Nella sua ambiguità di area urbana e agricola, di città coltivata, anche Salboro può contribuire al recupero di un’agricoltura urbana padovana che, per esempio, sarebbe sufficiente per rifornire di cibi sani le mense scolastiche della città», illustra Belloni.
Il progetto continua a interrogare i cittadini, coinvolti dal Laboratorio anche nel percorso photovoice: attraverso il materiale fotografico da loro prodotto, confluito nella mostra che verrà inaugurata domenica, sono state formulate proposte e osservazioni sulla situazione in cui si trova il quartiere. Tra potenzialità come la possibile ideazione di nuovi percorsi paesaggistici e naturali e criticità (la perdita in vent’anni di diversi servizi), l’iniziativa ha evidenziato una comunità attenta al territorio: «Emerge una forte identità di paese sia nelle famiglie sia nei giovani che qui tornano – conclude Belloni – Bisogna guardare al passato per proiettarci al futuro, anche in una realtà come quella di Salboro che presenta la media anagrafica più bassa di tutta la città di Padova». (R. R.)
Domenica 9 giugno Lies organizza una mattinata di presentazione del libro Salboro, la città coltivata, frutto del progetto di ricerca partecipata “Salboro, racconti di un paese in città”, dedicata all’omonimo quartiere di Padova. L’evento è ospitato dall’agriturismo Capeeto (via Lago Dolfin 2). Ore 9.30 “Vivere a Salboro”: gli spazi, i servizi, la scuola, i giovani; ore 10.30 “Coltivare a Salboro”: sostenere l’agricoltura e salvare l’ambiente. Durante la mattinata, a cura della palestra Blukippe: incursioni danzate per aria, sviluppate attraverso la disciplina circense dei tessuti aerei. Per i più piccini, la neonata libreria /Càr·ta/ un laboratorio dal tema green ispirato al libro illustrato Piccolo erbario fiorito. Con alcune schede tratte dal libro si potranno realizzare e colorare dei collage.