Fatti
L’Alto Vicentino rafforza i servizi post-dimissioni
Un concreto supporto per i servizi sociali domiciliari post-dimissioni ospedaliere
FattiUn concreto supporto per i servizi sociali domiciliari post-dimissioni ospedaliere
È con questo orizzonte da raggiungere che l’Alto Vicentino, attraverso l’ufficio per l’Inclusione sociale del Comune di Thiene (ente capofila dell’Ambito territoriale sociale), ha ottenuto un finanziamento di 330 mila euro dal Pnrr e di cui beneficeranno 125 cittadini non autosufficienti e/o in condizione di fragilità, residenti nei 32 Comuni dell’area fino a marzo 2026. Ufficialmente partito il 1° agosto scorso, il progetto nasce da un lavoro collaborativo tra il già citato ufficio per l’Inclusione sociale, l’Irs (l’Istituto per la ricerca sociale), l’Ulss 7 Pedemontana e diverse strutture locali, e ha portato alla creazione del documento “Procedure operative per le dimissioni protette e la continuità delle cure a domicilio”, che guiderà la rete di servizi di assistenza domiciliare e altri servizi integrativi per persone fragili e non autosufficienti, in particolare gli anziani dimessi dall’ospedale. «Il Pnrr – spiega Giampi Michelusi, sindaco di Thiene – ha dato la possibilità al nostro territorio, ricco di esperienze e di iniziative sociali, di mettere in rete risorse con l’obiettivo di costruire insieme risposte omogenee per l’intero territorio». La rete è decisamente estesa: sono coinvolte strutture come villa Miari di Santorso, l’Ipab La casa di Schio, il Centro servizi Muzan di Malo, la Casa di riposo A. Rossi di Arsiero, il Centro servizi Casa nostra di Valdastico e la Fondazione Oic, Opera Immacolata Concezione di Thiene. Tutte loro metteranno a disposizione competenze, personale e organizzazione per supportare i cittadini nella delicata fase di rientro a domicilio. Le attività previste includono la fornitura di pasti e interventi sociali e assistenziali domiciliari, con un’attenzione particolare alle persone anziane e ai fragili. «Il tema degli anziani è molto delicato e l’andamento demografico ci chiede una seria riflessione sia per quanto riguarda l’assistenza domiciliare che la permanenza in struttura residenziale – riflette Eddi Frezza, direttore dei Servizi socio-sanitari dell’Ulss 7 Pedemontana – Il progetto permette di dare un sollievo concreto alle famiglie e di alleviare il carico delle entrate nelle strutture. Grazie a questo approccio sperimentale, reso possibile dai fondi del Pnrr, sarà possibile formulare una risposta strutturale al problema nella programmazione futura».