FattiSecondo la consigliera Ostanel nella variazione di bilancio le risorse per garantire l’istruzione universitaria sono state dirottate per coprire il buco della Superstrada. La risposta dell’assessore Calzavara: «Faremo ogni sforzo per garantire ulteriori coperture di borse»
La variazione di bilancio approvata in Consiglio regionale del Veneto lo scorso 26 novembre – dal peso complessivo di 42 milioni di euro – ha due grandi protagonisti: uno spicca per la presenza ingombrante, l’altro invece proprio perché non c’è. Il primo personaggio di questa storia è la Pedemontana veneta: di 42 milioni di euro di manovra circa 34,8 milioni di euro riguardano lo svincolo di una quota degli utili di Cav, Concessioni autostradali venete, la società che gestisce i tratti autostradali. Di questi, due terzi serviranno a compensare il buco dei mancati pedaggi previsti per pagare i canoni del concessionario della Superstrada Pedemontana veneta. L’altro protagonista della faccenda è il capitolo borse di studio: i soldi (stanziati) non bastano più. «Per la prima volta – denuncia la consigliera Elena Ostanel de Il Veneto che vogliamo – la Regione Veneto non paga le borse di studio agli idonei non beneficiari, lasciando scoperti 3.285 studenti che ne avrebbero diritto in base a reddito e merito». E aggiunge: «È la prova che questa maggioranza ha lasciato la Regione con le casse vuote. Nonostante le promesse fatte in passato, non sono stati stanziati fondi sufficienti né dal Governo nazionale né dalla Giunta regionale». La consigliera evidenzia come, lo scorso anno, 1,9 milioni di euro erano stati destinati alle borse di studio grazie a risorse liberate dal ritardo nell’apertura della Pedemontana. Quest’anno, però, con l’infrastruttura operativa, la situazione è cambiata. «Servivano circa 17 milioni di euro per coprire tutte le borse di studio, ma si è preferito destinare 44 milioni alla Pedemontana per far fronte allo scostamento tra entrate e canone concessionario. Questo dimostra quali siano le priorità della Giunta Zaia», afferma Ostanel. Mancherebbe un piano di rientro: «La Regione parla di aumenti di traffico del 15 per cento annuo per compensare i costi, ma si tratta di previsioni irrealistiche. Inoltre, le stesse università, già in difficoltà economica, hanno dovuto coprire parte delle borse di studio con fondi propri, dimostrando che il diritto allo studio in Veneto è tutt’altro che garantito. Molti genitori – aggiunge Ostanel – hanno anticipato costi per affitti e tasse universitarie confidando nell’erogazione della borsa di studio. Ora si trovano abbandonati e, in alcuni casi, costretti a contrarre debiti per sostenere i propri figli». Dalla maggioranza, l’assessore regionale al bilancio Francesco Calzavara difende le scelte della Giunta, sottolineando come «nell’anno accademico 2023-2024, gli idonei sono stati 19.087, di cui 15.802 hanno ricevuto la borsa di studio, superando la quota prevista dalla legge nazionale del 40 per cento». Calzavara ha ricordato che la Regione ha destinato 6,5 milioni di euro per finanziare borse di studio nell’ambito del Programma regionale Veneto Fse+ 2021-2027. «Stiamo lavorando per promuovere la parità di accesso e il completamento dei percorsi di studio, integrandoli con il tessuto economico del territorio», ha dichiarato, precisando che i fondi sono destinati a sviluppare competenze strategiche e a favorire l’occupazione femminile e l’inclusione di gruppi svantaggiati. «L’erogazione delle borse di studio sarà gestita dall’Azienda regionale per lo studio Universitario (Esu), individuata dalla Giunta regionale. Le università continueranno a vigilare sui requisiti degli assegnatari, garantendo trasparenza e correttezza nell’utilizzo dei fondi». L’assessore Calzavara ha inoltre ribadito che la maxi-variazione di bilancio non riguarda direttamente la Pedemontana, ma include finanziamenti per altri settori, come cultura, Protezione civile e sociali. Destinati quasi 500 mila euro per la promozione dei Colli veneti, allo spettacolo dal vivo, al funzionamento della protezione civile e contributi per l’Anci e l’Upi. «In sede di definizione del bilancio 2025-2027, faremo ogni sforzo per garantire ulteriori coperture alle borse di studio», ha aggiunto Calzavara. Tuttavia, per Ostanel, questa promessa non basta: «Il diritto allo studio non può essere lasciato all’incertezza delle future variazioni di bilancio. In altre Regioni, come l’Emilia-Romagna, si garantisce il 100 per cento delle borse agli idonei».
A inizio novembre, i consiglieri regionali del Partito democratico, Andrea Zanoni e Chiara Luisetto, hanno presentato un’interrogazione in Commissione legalità sulle condizioni della superstrada che collega Montecchio Maggiore, nel Vicentino, a Spresiano, nel Trevigiano. In particolar modo, a destare preoccupazioni è la situazione della galleria di Malo, dopo che per tre volte, quando è piovuto, si sono verificate pesanti infiltrazioni di acqua dalla calotta, costringendo i tecnici a chiudere una corsia di marcia. La Pedemontana, ricordiamo, collega la A4 Milano-Venezia alla A27 Venezia-Belluno, con un percorso di 94 chilometri. È stata costruita dal gruppo torinese Sis, per una spesa complessiva di 2,3 miliardi di euro (900 milioni di euro di finanziamento pubblico). Il concessionario ha però ceduto nel 2017 alla Regione i diritti derivanti dai pedaggi, in cambio di un canone annuo di occupazione che in 39 anni (a partire dal 2024) vedrò l’amministrazione veneta a sborsare circa 13 miliardi di euro, una media di 300 milioni all’anno. Cifre che difficilmente si possono coprire con i soli pedaggi.
Andrea Canton
