A Busiago è di nuovo festa per sua maestà il mais

Si svolgerà giovedì 8 e da sabato 10 a lunedì 12 settembre la 42° edizione della Festa del mais a Busiago Vecchio di Campo San Martino. La festa, iniziata per volontà della famiglia Finco con la collaborazione dell’Unione sportiva Busiago, da alcuni anni è organizzata dalla pro loco come retaggio, ancora presente, dei tesori della ricca civiltà contadina. Una festa rurale, che celebra la coltivazione regina di un mondo che non c’è più, ora che il mais vede diminuire il suo spazio a vantaggio di colture più remunerative.

Andrea Canton

redattore sito

«La festa – ricorda Orazio Gottardello della pro loco di Campo San Martino – inizia sempre l’8 settembre, giorno della Natività di Maria, con la messa nell’oratorio dedicato proprio alla Natività, tenendo conto della tradizione». Giovedì 8 settembre, dopo la messa delle 19, alle 20.30 ci sarà lo spettacolo dei ragazzi del grest, mentre alle 21.30 sarà consegnato per il 34° anno consecutivo il premio “Al seminatore”, conferito di anno in anno alla persona o all’associazione che si è prodigata di più per far del bene al prossimo. In origine il riconoscimento era deciso in prima persona dal dottor Finco, inventore della festa, poi, l’anno dopo la sua scomparsa, il premio è stato intitolato alla sua memoria. Nel corso degli anni si sono fregiati del titolo l’Avis, gli Alpini, l’Aido e molte associazioni locali: per il 2016 il premio “Al seminatore” sarà consegnato alla locale casa di riposo, anche con un aiuto in denaro. La festa sarà in pausa venerdì 9 per riprendere sabato 10, quando, nel pomeriggio, dalle 14.30, prenderà il via la corsa per cicloamatori memorial Vanzo Sergio e Bonato Piergiorgio: «Sono due nostri soci “andati avanti”.

Gemellaggio con la Francia, nel nome del maisLa corsa prenderà il via dalla piazza in costruzione intitolata a Serres-Castet, città francese con cui Busiago è gemellata». Un gemellaggio, quello con il villaggio alle pendici dei Bassi Pirenei, nato proprio all’insegna del mais e che dura da 48 anni: «Un giornalista locale cercava all’estero un paese per dimensioni comparabili a Busiago in cui fosse coltivato il mais. Anche se Serres-Castet è cresciuta, il gemellaggio continua: 14 nostri giovani, nelle scorse settimane, sono stati ospiti in Francia. Tra due anni festeggeremo a Serres-Castet “le nozze d’oro”».

Domenica 11, dalle 17, si svolgerà la 38° edizione del concorso gastronomico “Piatto con polenta”I partecipanti potranno portare i loro piatti che prima saranno valutati da una giuria d’esperti e poi saranno consumati da amici e parenti. «I concorrenti di solito portano piatti tradizionali – conferma Gottardello – come pollo o anguilla in tocio con polenta, esattamente come facevano le nostre nonne». Quest’anno però c’è una novità: «Se prima era obbligatorio usare del mais nel piatto, ora, visto che il menù degli italiani sta cambiando, sono accettati anche altri cereali, come la soia». In concomitanza con il concorso un cuoco professionista preparerà degli stuzzichini a base di polenta, formaggio e soppressa da far gustare gratuitamente agli astanti.

La festa si concluderà lunedì 12 settembre. Ogni sera ballo liscio con orchestre e ricco stand gastronomico, grazie a grigliate, pesce fritto e primi piatti di ogni varietà. Per onorare le radici contadine, sarà visitabile una mostra di attrezzi agricoli di una volta.

«I proventi della sagra – spiega Orazio Gottardello – servono a sostenere le attività sportive della pro loco di Campo San Martino». Sono infatti tre le formazioni in seno all’associazione: c’è una squadra di cicloamatori, con 70 iscritti, una squadra di pesca sportiva, con 40 iscritti, giovani e meno giovani, che prendono parte a gare provinciali, regionali e nazionali su laghi e torrenti, e infine una squadra di tiro alla fune, sport riconosciuto dal Cio, in calendario nelle prime olimpiadi, che gareggia in tutta la penisola e che presta, proprio nei giorni della festa, alcuni componenti alla nazionale italiana per i mondiali che si tengono in Svezia. Ma non c’è solo lo sport: «Quello che raccogliamo lo condividiamo anche con la parrocchia per le esigenze di tutta la comunità».

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