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A Kherson un monastero tra le acque della diga di Kakhovka: “Siamo rimasti a fianco di anziani e disabili”. Rischio epidemie e mine inesplose
“Attualmente tutto sta iniziando a stabilizzarsi, le persone sono state evacuate e coloro che sono rimasti in città ricevono alloggi temporanei e assistenza fornita dal nostro monastero”. A fare il “punto” della situazione da Kherson, la città sommersa dalle acque della diga di Kakhovka è p. Ignatius Moskalyuk, osbm, rettore del monastero basiliano di San Volodymyr il Grande. C’è però la minaccia di un'epidemia a causa dell'inquinamento delle acque e il pericolo di mine e munizioni tanto che le autorità locali avvertono di non prendere in mano oggetti non identificati