A San Bonaventura, suore riparatrici del Sacro Cuore in festa per il 150° anniversario
A Cadoneghe le Suore riparatrici del Sacro Cuore celebrano 150 anni di fondazione: gratitudine, preghiera e servizio per continuare a vivere il carisma di madre Isabella De Rosis
Sono terminati a ottobre i festeggiamenti delle Suore riparatrici del Sacro Cuore per il 150° anniversario della congregazione, fondata a Napoli nel 1875 dalla venerabile madre Isabella De Rosis. In Diocesi di Padova, le religiose sono presenti da tempo a Cadoneghe, nella parrocchia di San Bonaventura, e qui hanno ricordato la loro fondatrice con momenti di spiritualità, celebrazioni eucaristiche e un concerto offerto alla comunità. «Abbiamo avuto la gioia di accogliere anche il vescovo Claudio, accompagnato da don Antonio Oriente, delegato vescovile per la vita consacrata – racconta suor Bindu Choorayil, una delle nove religiose di San Bonaventura – La loro presenza è stata per noi motivo di grande gratitudine e commozione. Il vescovo ci ha donato una benedizione speciale invocando sul nostro istituto, sulle nostre opere e su ogni sorella la grazia di continuare a vivere con rinnovato fervore il carisma della riparazione, trasmettendo l’amore al cuore di Gesù attraverso l’educazione, la preghiera e il servizio. Un momento semplice ma intenso, che ci incoraggia a proseguire con fede e gioia il cammino iniziato da madre Isabella De Rosis». La fondatrice nacque a Rossano Calabro nel 1842 in una nobile famiglia e consacrò la sua vita al Signore cercando, attraverso l’amore e la preghiera, di riparare le offese che gli uomini arrecano al cuore di Cristo con il peccato. Questo carisma lo ha voluto anche per la congregazione: amore, riconoscenza e riparazione al divino cuore di Gesù. L’apostolato si esprime nell’educazione della gioventù, nelle opere parrocchiali e nell’assistenza a orfani e anziani.
Oltre che in Italia, le religiose sono presenti in Venezuela, Filippine, Colombia, Argentina, India, America e Indonesia. A San Bonaventura sono impegnate nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; prestano servizio anche in comunità – a loro particolarmente affezionata – occupandosi della catechesi, dell’animazione della liturgia, e della visita ai malati a cui portano l’eucaristia.