Mosaico
Un’esposizione che offre al pubblico un percorso tra ottanta opere tra disegni e stampe, realizzati tra il 16° e il 20° secolo. È la mostra “Leonor Fini e la collezione grafica Bassi Rathgeb. Segni e invenzioni dal Rinascimento al Novecento” – a cura di Giovanni Bianchi, Raffaele Campion, Barbara Maria Savy e Federica Stevanin – che porta nelle sale del museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme un percorso che attraversa circa cinque secoli in cui rientrano, da una parte, 55 opere provenienti dalla raccolta grafica della collezione del museo – donata al Comune di Abano Terme tra il 1972 e il 1980 da Isabella Hübsch, vedova di Roberto Bassi Rathgeb – ma anche un corpus di lavori recentemente donati dall’ambasciatore Ugo Gabriele de Mohr che comprende, accanto a 24 opere grafiche di Leonor Fini, anche 14 dipinti e disegni di Cesare Tallone e del figlio Guido.
La prima parte del percorso si sviluppa nei suggestivi ambienti dell’ipogeo, dove si può ammirare il foglio con cinque levrieri firmato da Giandomenico Tiepolo e una scena da Il Bravo di Francesco Hayez, la seconda parte del percorso, invece, allestito tra le sale affrescate del piano nobile, è interamente dedicata al corpus di opere grafiche di Leonor Fini. Al fine di tracciare la figura di Leonor Fini tra arti visive, musica e teatro in mostra, grazie alla collaborazione con l’Archivio storico delle arti contemporanee della Biennale di Venezia, è esposto il bozzetto di scena originale dell’Orfeo, eseguito dall’artista per l’atto unico di Roberto Lupi presentato nel 1951 al Festival internazionale di musica contemporanea della Biennale. Una selezione di fotografie provenienti sempre dai fondi archivistici della Biennale di Venezia documenta la produzione di Fini quale costumista per il medesimo spettacolo.
La mostra è aperta fino al 15 marzo, da mercoledì a domenica, 10-13 e 15-18. Chiuso Natale e il 1° gennaio. Info: museovillabassiabano.it