Chiesa | Diocesi
Aiuto alla Chiesa che soffre. Sostegno ai nostri fratelli e sorelle perché possano celebrare l’eucaristia
Aiuto alla Chiesa che soffre L’invito, in questa Quaresima, della fondazione di diritto pontificio
Chiesa | DiocesiAiuto alla Chiesa che soffre L’invito, in questa Quaresima, della fondazione di diritto pontificio
Nella nostra Europa, e più in generale nell’Occidente, si sviluppa e si diffonde ormai da secoli una cultura corrosiva della fede cristiana. Le nostre magnifiche cattedrali, che testimoniano in modo eloquente la devozione dei nostri padri, sono ormai ridotte a siti museali, nei quali i turisti si aggirano fra un intrattenimento e l’altro. La domenica sono frequentate da quanti, nonostante tutto, sono rimasti fedeli ai propri doveri battesimali, ma per il resto rappresentano qualcosa di avulso rispetto a un tessuto sociale imbevuto di relativismo etico e secolarismo. Sono queste ultime componenti culturali che ostacolano efficacemente l’accesso nei luoghi di culto cattolici. Se usciamo fuori dei confini occidentali, in molti casi al posto delle cattedrali troviamo piccole chiese, cappelle malsicure e fatiscenti, o addirittura punti di raccolta a cielo aperto. In molti Paesi la possibilità di beneficiare dei frutti della celebrazione eucaristica è ancora una volta ostacolata, anche se con modalità diverse. Gli impedimenti vanno dalla brutale violenza fisica alla intollerabile pressione sociale, dalle normative che calpestano la libertà religiosa alla multiforme attività dei regimi politici oppressivi. A tutto ciò si aggiunga la povertà, spesso estrema. Una parte dei fedeli occidentali, quelli cioè che sono riusciti in qualche misura a superare l’aggressione del relativismo, va oltre la semplice presenza alla messa domenicale. Lo fa perché, come ha scritto san Giovanni Paolo II nella lettera Dominicae Cenae, se «la vita cristiana si esprime nell’adempimento del più grande comandamento, e cioè nell’amore di Dio e del prossimo, questo amore trova la sua sorgente proprio nel santissimo sacramento (…). Se il nostro culto eucaristico è autentico, deve far crescere in noi la consapevolezza della dignità di ogni uomo (…). Dobbiamo anche diventare particolarmente sensibili a ogni sofferenza e miseria umana, ad ogni ingiustizia e torto, cercando il modo di rimediarvi in maniera efficace». Di conseguenza, questi fedeli aiutano i fratelli oppressi con l’assidua preghiera e la generosa carità. Dal canto loro, i cristiani delle comunità extra-occidentali perseguitate o discriminate ricambiano la nostra carità non solo con le preghiere, ma anche con esempi di vita cristiana che ci edificano e, in alcuni casi, suscitano la nostra ammirazione. Cosa dire infatti della testimonianza di donne e uomini privati dei loro affetti più cari a causa di una brutale violenza e che, rinunciando alla vendetta, sono disposti a perdonare e arrivano addirittura a pregare per i propri persecutori? In situazioni analoghe, altre donne e uomini alimentano per anni o decenni rancore e rabbia, che prima o poi trovano l’occasione per tradursi in vendetta, personale o comunitaria. Queste diverse e contrapposte disposizioni interiori possono fare una reale differenza quando la tensione e la pressione sono elevate, quando basta veramente poco per arrivare al conflitto armato. Per esercitare il quotidiano eroismo della carità e del perdono, questi nostri fratelli e sorelle hanno bisogno di attingere alla sorgente dell’eucaristia, e perciò hanno bisogno della presenza di ministri di Dio. Molto spesso, tuttavia, i fedeli sono così poveri da non riuscire a contribuire al sostentamento dei sacerdoti. In questi casi, le nostre offerte per la celebrazione di messe rappresentano un aiuto prezioso. Nel 2024 i benefattori della fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) hanno donato per la celebrazione di 1.836.591 messe, sostenendo 42.252 sacerdoti. Ciò significa che, nello stesso anno, in ogni continente, ogni 17 secondi è stata celebrata una messa secondo le intenzioni dei donatori di Acs. Durante la Quaresima, e in occasione della Pasqua, per contribuire a questa grande comunità internazionale di fede e carità, e per essere concretamente a fianco dei ministri di Dio e dei fedeli più minacciati, si può utilizzare il materiale di Aiuto alla Chiesa che soffre allegato a questo numero della Difesa del popolo. La preghiera elevata gli uni per gli altri, l’aiuto reciproco e la fedeltà alla fede cattolica, saranno il dono più gradito da offrire al Signore per onorare il Mistero pasquale, fonte della nostra salvezza.
Massimiliano Tubani Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia