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Si è svolta questa mattina, nell’Aula Magna dell’Università e degli Studi di Padova, la Cerimonia di proclamazione e premiazione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica 2025, promosso dal Comune di Padova, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Il Premio Galileo 2025 è stato assegnato ad Alfonso Lucifredi per il volume Troppi(Codice Edizioni).
La Cerimonia, tradotta per la prima volta in lingua dei segni (LIS), ha visto la partecipazione degli autori finalisti, dei membri della Giuria scientifica e di numerosi/e studenti/esse della Giuria popolare, protagonisti del percorso di lettura e valutazione che ogni anno anima il Premio. L’opera vincitrice, infatti, è stata scelta dalla Giuria popolare, composta da 100 studenti universitari e 10 classi di scuola secondaria di secondo grado provenienti da tutta Italia che, nei mesi scorsi, hanno letto e valutato le cinque opere finaliste: Nello Cristianini, Machina sapiens (Il Mulino); Laura Crucianelli, Storia naturale del tatto (Utet); Vittorio Lingiardi, Corpo, umano (Eina udi); Alfonso Lucifredi, Troppi (Codice Edizioni); Michele Pompei, Razze umane (Scienza Express).
A testimoniare il valore crescente del premio è intervenuto l’assessore alla Cultura del Comune di Padova, Andrea Colasio, promotore del Premio, che ha evidenziato: «Nel corso degli anni, il Premio Galileo è diventato lo specchio dei cambiamenti del nostro Paese. Quando iniziammo, quasi vent’anni fa, il panorama editoriale era molto diverso; oggi assistiamo a una crescita significativa dell’editoria scientifica, con un numero sempre maggiore di case editrici e autori che scelgono di investire nella divulgazione. Questo non solo non sminuisce il loro ruolo accademico, ma contribuisce a democratizzare l’accesso alla cultura e ad ampliare il capitale culturale della nostra comunità. Un libro può cambiare una vita, una biblioteca può cambiare una casa, e più lettura significa più futuro. Il premio, in questi anni, ha saputo avvicinare alla lettura anche i lettori più deboli, e questo è forse il suo successo più grande. Per questo ringrazio la giuria, la presidente, i partner istituzionali, gli autori e tutti coloro che hanno contribuito a rendere il Premio Galileo uno dei riconoscimenti più significativi e stimolanti a livello nazionale. E naturalmente auguro il meglio ai finalisti: la speranza è che possano vincere tutti».
La Rettrice dell’Università di Padova, Daniela Mapelli, ha sottolineato: «Celebriamo un momento importante. Oggi riconosciamo il valore di una ricerca che, con rigore e passione, unisce competenze, visioni e discipline diverse, generando conoscenza e aprendo nuove possibilità per la società. La nostra Università custodisce da sempre lo spirito di un sapere che unisce e che accoglie, un sapere capace di creare comunità e futuro. È per questo che il nome di questo premio assume un significato ancora più profondo: ricorda una figura che ha lasciato un segno straordinario nella scienza e nel pensiero, e che continua a indicarci la strada. Il premio Galileo mette al centro la divulgazione scientifica, che è in primis un esercizio di democrazia. La divulgazione scientifica, infatti, rende la ricerca parte della vita civile, costruisce ponti tra chi studia e chi legge, tra chi insegna e chi ascolta, tra chi osserva e chi immagina. Padova e il suo Ateneo sono da sempre luogo in cui la libertà del pensiero si unisce al rigore del metodo, e dove la curiosità è considerata una forma di coraggio.»
A chiudere il quadro degli interventi, la presidente della giuria scientifica 2025 Maria Francesca Matteucci: «La divulgazione ha un ruolo fondamentale nella formazione di cittadini consapevoli: contribuisce a sviluppare lo spirito critico, ma richiede il sostegno della scuola, perché oggi sul web convivono informazioni affidabili e fake news. I giovani, che nel Premio hanno un ruolo centrale, rappresentano il polso della società ed è giusto che possano esprimersi. I finalisti di quest’anno testimoniano un ampliamento degli orizzonti, dall’intelligenza artificiale alle neuroscienze, e mostrano come gli interessi scientifici dialoghino sempre più con le domande culturali contemporanee.»
Nel corso della Cerimonia è stata infine annunciata la composizione della Giuria scientifica della XX edizione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, la cui cerimonia di proclamazione e premiazione si svolgerà il prossimo 10 maggio 2026, in concomitanza con il Galileo Festival della Scienza e Innovazione.
Presidente: Francesco Profumo, già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Professore Emerito del Politecnico di Torino. Componenti: Valentina Arcovio, giornalista, direttrice di 30Science.com, collabora con la Repubblica e Il Messaggero, Gabriele Beccaria, responsabile Tuttoscienze La Stampa, redattore capo hub Salute Repubblica-La Stampa, Giovanni Caprara, editorialista scientifico del Corriere della Sera, presidente UGIS-Unione Giornalisti Italiani Scientifici, Massimo Cerofolini, giornalista e autore, conduttore di Eta Beta su Radio Rai 1, Amalia Ercoli Finzi, ingegnera, consulente scientifica NASA ed ESA, Fabiola Gianotti, direttore generale del CERN, Alberto Mantovani, presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca, professore emerito di Humanitas University, Piero Martin, professore di Fisica Università di Padova, responsabile della fisica dell’Esperimento DTT, Giuseppe Remuzzi, direttore Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, Sandra Savaglio, astrofisica e astronoma.
La Giuria avrà il compito di selezionare le cinque migliori opere di divulgazione scientifica che concorreranno per la XX edizione. Dalla prossima settimana, le Case editrici potranno candidare i libri, editi per la prima volta in lingua italiana nel 2025, compilando l’apposito form, che sarà pubblicato sul sito del Premio, unitamente al relativo Regolamento, dando il via all’inizio della prossima edizione.