Mosaico | Sagre e FesteAlla festa di santa Marta, dal 24 al 28 luglio, tutti con il naso all’insù per ammirare la torre della chiesa parrocchiale, appena tornata al primitivo splendore dopo un lungo intervento di consolidamento e pulizia. Per l’occasione sono stati invitati a tornare in paese anche i tanti vallesani emigrati negli scorsi decenni.
Quella che la comunità di Valle San Giorgio organizza in onore della patrona santa Marta è, come si legge sui manifesti, la classica “festa all’ombra del campanile”Ombra che quest’anno sarà più “luminosa” del solito perché la torre della chiesa parrocchiale è appena tornata al primitivo splendore dopo un lungo intervento di consolidamento e pulizia. Il campanile restaurato verrà inaugurato proprio durante la sagra, in programma da venerdì 24 a martedì 28 luglio, e per l’occasione sono stati invitati a tornare in paese i tanti vallesani emigrati negli scorsi decenni. Ad accoglierli troveranno una parrocchia che nell’allestimento della festa ritrova sempre quella comunanza di obiettivi che permette di stemperare le tensioni e appianare le differenze che possono emergere nel corso dell’anno.
La formula è quella ormai consolidata, messa a punto insieme all’associazione La Corte medioevale: con cabaret per grandi (Dario Carturan) e piccini (Roberto il clown) nelle prime due serate e chiusura affidata allo spettacolo “Luci nella notte”.
Al centro, due giornate specialiDomenica è interamente dedicata alla patrona, con la messa solenne e l’assenza d’intrattenimenti per favorire una conversazione serena tra quanti s’incontreranno alla tavola calda per degustare una pizza o i bugagni, cioè le lumache di cui sono ricchi i prati intorno al paese. Lunedì, poi, assume i caratteri dell’evento con l’inaugurazione, alle ore 19, del campanile, oggetto di improcrastinabili lavori di consolidamento dopo che, nel 2010, era stato necessario rimuovere la croce sommitale e altre parti pericolanti. Oltre che nella messa in sicurezza della struttura, il restauro, finanziato con il contributo della fondazione Cariparo, è consistito nella pulizia e rifacimento degli intonaci della torre.
«Quando sono state tolte le impalcature, la sorpresa è stata grande per tutti gli abitanti del posto – spiega don Bruno Frizzarin, collaboratore dell’unità pastorale di Baone per la parrocchia di Valle San Giorgio – è stata un’autentica scoperta, perché nessuno ricordava di aver mai visto il campanile nella sua veste originaria, così come doveva apparire quando fu innalzato, oltre 110 anni fa».
Lo stesso senso di meraviglia lo proveranno quei vallesani che mancano dal paese da lungo tempo e che torneranno per l’occasione«Fino agli anni Sessanta la parrocchia contava oltre 1.500 abitanti. Oggi la popolazione è ridotta a un terzo, una differenza dovuta interamente all’emigrazione. Nei momenti economici più difficili in tanti hanno lasciato Valle San Giorgio per cercare lavoro a Milano, Torino e nelle altre grandi città del Nord Italia. Utilizzando un po’ tutti i mezzi e i social network abbiamo cercato di contattare il maggior numero possibile di compaesani lontani: l’auspicio è che rispondano numerosi a quest’invito a tornare alla loro terra. La serata dell’inaugurazione del campanile è dedicata proprio ai nostri emigrati, che riceveranno anche un piccolo dono».
Il restauro del campanile segue di poco quello del teatro parrocchiale, restituito anch’esso alla comunità«Si è trattato di un intervento tecnicamente impegnativo perché il muro del teatro serve anche al contenimento del colle proprio nel punto su cui sorge la chiesa. La spesa è stata ingente ma questo ambiente, che fino agli anni Sessanta veniva utilizzato pure come scuola materna, sta a cuore a tutto il paese. Ora è tornato a essere un vivace punto di incontro: grazie al gruppo teatrale vicariale Teatrando ospita rassegne per bambini e giovani e commedie brillanti molto apprezzate».
