MosaicoIl nuovo film di Antonello Belluco, dopo Antonio, guerriero di Dio dedicato al Santo, è in prima vision al Multisala Pio X di via Bomporti 22 a Padova. La pellicola racconta la straordinaria figura di san Leopoldo Mandic, il frate cappuccino che visse nel convento di Santa Croce a Padova.
Esce in questi giorni nelle sale cinematografiche On my shoulder – Sulle mie spalle, toccante film del regista padovano Antonello Belluco, che racconta la figura di padre Leopoldo Mandić, il frate di Castelnuovo di Cattaro, che trascorse quasi metà della sua vita nel piccolo convento dei Cappuccini di Santa Croce a Padova e che fu dichiarato santo da Giovanni Paolo II nel 1983. Da febbraio di quest’anno è il patrono dei malati di tumore in Italia, la medesima malattia che lo spense nel 1942.
La foto di questo articolo è stata scattata sul set da Claudio Mainardi che espone fino all’8 ottobre gli scatti in bianco e nero del film nella sala dello Studio Teologico della basilica del Santo a Padova.La pellicola presenta il santo attraverso le vicende di due famiglie e di alcuni personaggi della città di Padova, che attraversano la tragedia del primo conflitto mondiale e dei difficili anni del dopoguerra. La storia mette in primo piano le confessioni di un uomo deciso a porre fine alla propria vita di fronte alle difficoltà economiche, la cui anima viene salvata dal “piccolo” frate con il saio marrone.
Nel film s’incontra un padre Leopoldo aperto e sorridente, sempre disponibile a ricevere i penitenti e a rivolgere una parola di conforto ai lontani. Nella sua angusta cella-confessionale accoglie numerosissime persone, le ascolta con pazienza, le incoraggia e consola, riportando la pace di Dio dentro alle loro anime. Si scoprono anche particolari meno noti del frate, come la ritrosia nei confronti delle omelie e la leggera balbuzie.
Le scene del film sono state girate in molti luoghi di Padova e di Abano Terme. Paolo De Vita, l’attore che interpreta il santo, ne offre un’immagine decisamente espressiva e molto somigliante. Nel cast è presente anche Taryn Power (sorella di Romina), scomparsa nel giugno scorso, qui alla sua ultima interpretazione. Il regista Antonello Belluco è autore di un altro importante film nel 2006 sull’altro grande santo padovano Antonio, guerriero di Dio.
«Padre Leopoldo lo conoscevo per nome già da piccolissimo perché abitavo molto vicino al convento – racconta Belluco – Mia nonna, che era slovena, gli era molto devota. A differenza di Antonio, Leopoldo ha trascorso gran parte della sua vita in un confessionale. Una situazione oggettivamente poco cinematografica. Tuttavia, leggendo tra le righe della sua vita, ho individuato nelle testimonianze di chi gli è stato accanto l’elemento che mi avrebbe aiutato a raccontarla. Non quindi un film biografico, ma una storia vera narrata attraverso le storie degli altri».
«A volte – prosegue il regista – viene da pensare che cambia il numero degli anni sul calendario, ma in realtà la storia dell’uomo, con le sue fragilità e il suo bisogno di salvezza, non cambiano. Di fronte alla guerra e alla crisi economica di allora, così come oggi davanti a un’epidemia che non sappiamo fronteggiare, c’è chi rischia di rassegnarsi all’impotenza, magari immaginando che un gesto estremo possa essere la soluzione. La storia di padre Leopoldo, pur vissuto umilmente in un piccolo convento, ci mostra che esiste un’altra possibilità». Possibilità che questo film sottolinea con forza, emozionando. Un messaggio d’amore destinato a varcare i confini nazionali visto che, come sottolinea padre Flaviano Gusella, rettore del santuario dedicato al cappuccino, «San Leopoldo è una luce che brilla ancora nel mondo».
Per conoscere la programmazione: www.multisalampx.it
