Mosaico | Sagre e FesteDal 14 al 20 settembre, la comunità cittadina di Santa Croce è in festa anche per salutare don Moreno Nalesso, che dopo nove anni lascia la parrocchia e si trasferisce a Romano d'Ezzelino.Insieme a Santa Croce fa festa anche la piccola comunità di Sant'Alberto Magno con cui, da anni, si condivide lo stesso consiglio pastorale.
Si tiene da lunedì 14, giorno dell’esaltazione della Croce, fino al 20 settembre la festa della parrocchia di Santa Croce a Padova. Lunedì la messa solenne delle 19 animata dalla schola cantorum parrocchiale apre i festeggiamenti che proseguono nel pomeriggio di mercoledì 16 con un pellegrinaggio e visita guidata a Carceri d’Este, novità di quest’anno per favorire un momento di aggregazione e per visitare la grandiosa abbazia, che vanta un millennio di storia e che conserva affreschi e opere di grande bellezza. «Ci faremo guidare e mostrare il luogo, poi celebreremo una messa insieme – spiega il parroco don Moreno Nalesso – Abbiamo scelto questa meta perché unisce cultura e spiritualità, ideale per un pomeriggio insieme e per un momento di preghiera, nel verde delle nostre campagne».
Segue venerdì 18 una serata musicale in patronato, con karaoke e pastasciutta a volontà, mentre sabato 19 è dedicato al classico torneo di palo, una variante del calcetto, seguito da una pizzata tutti insieme. Domenica 20 settembre la festa si chiude con l’unica celebrazione eucaristica delle 11, animata dal coro parrocchiale e alla quale tutti i parrocchiani sono invitati a partecipare. A condividere la festa ci sarà quest’anno anche la vicina parrocchia di Sant’Alberto Magno, che don Moreno segue da tre anni e con cui è iniziato negli ultimi tempi un processo di integrazione, tanto che le due realtà condividono oggi lo stesso consiglio pastorale.
Una zona centrale della città, che però si contraddistingue anche per la vivacità della vita parrocchiale: «Il nostro territorio si caratterizza per la presenza di diverse scuole cattoliche – spiega il parroco – quelle guidate dalle Salesie, il Teresianum, l’istituto Vanzo a Sant’Alberto. Molti dei bambini poi si fermano da noi anche per il catechismo o per frequentare il patronato, quindi abbiamo anche un certo giro di genitori e di famiglie che vengono da fuori». La comunità, nata circa mille anni fa intorno a un nucleo originario costituito da un lebbrosario, è storicamente molto attiva anche sotto il profilo caritatevole. Oggi la Caritas parrocchiale conta molti volontari, mentre i vicini frati cappuccini di San Leopoldo distribuiscono ai poveri circa 80 pasti al giorno. In via Carducci è presente anche un gruppo di consacrate appartenenti all’associazione La Nostra famiglia, che gestisce ambulatori e un centro di riabilitazione per disabili, indirizzato in particolare ai bambini. Quest’anno la festa sarà un’occasione anche per le comunità parrocchiali di Santa Croce e di Sant’Alberto Magno per salutare don Moreno, che dopo nove anni anni si trasferisce nella parrocchia di San Giacomo di Romano d’Ezzelino, dove inizierà il suo ministero l’11 ottobre. Al suo posto subentrerà don Egidio Chelin, che lascia la parrocchia di Cartura. Domenica, dopo la messa, sarà allestito presso il centro parrocchiale un pranzo buffet aperto a tutti: «Un momento per guardarsi in faccia – dice don Moreno – e da parte mia per salutare e ringraziare le comunità che in questi anni mi hanno accolto e mi sono state vicine». Un’occasione di rinnovamento, ripartenza e anche di salutare rimessa in discussione per tutta la comunità. «Quest’anno cercheremo di fare qualcosa di speciale – conclude Giovanni Scorzon, vicepresidente del consiglio pastorale e tra gli organizzatori della festa – Molti parrocchiani si impegneranno in maniera speciale per dimostrare il loro affetto a don Moreno. Se l’è proprio meritato».
