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“Pellegrini di speranza con Maria” è lo slogan che accompagna le feste quinquennali della Beata Vergine Addolorata del Capitello di Anguillara Veneta, in programma dall’11 al 21 settembre. L’evento si rinnova dal 1855 in seguito al voto contro il colera e vede una preziosa Pietà del Quattrocento portata in processione per le vie del paese.
«La comunità è in fermento – spiega il parroco, don Giampaolo Assiso – e desiderosa di vivere appieno la sua devozione mariana, dopo che il Covid ci aveva costretti a posticipare al 2021, in tono minore, l’ultima ricorrenza. Oggi le chiese sono vuote, ma papa Francesco ha invitato noi cristiani a uscire verso la gente. La Madonna del Capitello ci dà l’esempio: gira per le strade ed entra nelle case, in ogni famiglia e, speriamo, in ogni cuore».
Il via giovedì 11 settembre alle 21, con il vescovo Antonio Mattiazzo a guidare la solenne processione dell’Addolorata, traslata dal suo capitello fino alla chiesa parrocchiale di Sant’Andrea. Ogni sera poi, al suono delle campane, la Pietà riparte per fare tappa nei quartieri di Anguillara, con messe celebrate dai presbiteri che in passato hanno prestato servizio in paese. Nella chiesa parrocchiale, invece, vengono impartite le benedizioni ai malati e ai bambini e, da tradizione, celebrati i sacramenti di confermazione e prima comunione. Per ragazzi e giovani sono in programma rispettivamente “Capitel’s Games” (domenica 14 alle 15 in patronato) e “Profumo di pane”, spettacolo della compagnia Barabao (sabato 20 alle 21 al teatro Concordia). Le feste terminano domenica 21 settembre, con un pranzo comunitario e la messa delle 17, presieduta dal vescovo Claudio Cipolla, con rientro della statua della Madonna al suo Capitello.
Alla Beata Vergine Addolorata, emblema delle feste quinquennali, viene dedicata una speciale mostra, allestita da Italia Nostra Veneto. Tra gli organizzatori lo studioso Luigi Polo, fresco di nomina a cavaliere della Repubblica per il suo impegno socio-culturale sul territorio: «La nostra Pietà coniuga appieno fede e arte nell’anno del Giubileo, con i pellegrinaggi lungo la riscoperta della via Romea Germanica. La sua sagoma stilizzata è sul timbro credenziale per la tappa anguillarese del cammino. Essa ha seguito di certo questa strada nel Medioevo, da Salisburgo e poi lungo l’Adige. Si identifica nel genere tedesco delle vesperbild, “immagine di vespro”, perchè ispira le riflessioni della sera sulla Passione. Quella di Anguillara risale a un filone successivo e più ingentilito. La Madonna che sostiene in grembo il corpo di Cristo è suggestione della poesia religiosa umbra, tramandata nell’arte fino a ispirare la celebre Pietà di Michelangelo, come ha indagato una recente mostra a Milano, che ha citato anche l’antenata di Anguillara Veneta».
Alle feste quinquennali, la Pietà locale viene messa a confronto con altre tre della zona: due padovane, del complesso di Santa Giustina e della chiesa di Santa Sofia, e una bassanese. «Non sarà possibile averle qui, perché troppo preziose, ma avremo pannelli descrittivi, con Qr-code, per visioni ravvicinate a 360° in 3D e a presentarle interverranno vari studiosi, alla serata inaugurale del 13 settembre alle 21 nella sala espositiva del teatro Concordia (con accompagnamento musicale del coro Sant’Andrea)».
Le feste quinquennali sono in preparazione da mesi. Con l’iniziativa “Leggi e passa” vari libri mariani circolano con interesse tra i parrocchiani, chiamati a creare anche opere originali sulla devozione alla Madonna del Capitello. Tra queste il commovente ricordo di Elena Marin, di 85 anni, mancata poco dopo la consegna di un suo collage tessile.