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Appuntamenti per le scholae cantorum alla Sacra Famiglia. Non un corso di perfezionamento, ma…
Gennaio alla liturgia 2025/3 Appuntamenti per le scholae cantorum alla Sacra Famiglia
Chiesa | DiocesiGennaio alla liturgia 2025/3 Appuntamenti per le scholae cantorum alla Sacra Famiglia
Non vuole essere un semplice corso di perfezionamento della tecnica vocale quello che i maestri Alessio Randon e Francesco Cavagna terranno per le scholae cantorum, tutti i sabati di gennaio e il 1° febbraio, presso la chiesa della Sacra Famiglia, dalle ore 9 alle 12. Il fine è arrivare a celebrare in modo degno l’Eucaristia, a cominciare da quella che chiuderà la rassegna “Gennaio alla Liturgia 2025”, cui sono invitati i partecipanti alle varie proposte formative. Domenica 2 febbraio, alle ore 11.30, nella basilica Cattedrale di Padova, verrà data una preziosa occasione per rendere vivo il sapere acquisito. L’istruzione Musicam sacram del 1967 – il primo dei testi magisteriali sul canto e la liturgia apparso dopo la riforma conciliare – nota che, se l’azione liturgica è celebrata in canto, «la preghiera acquista un’espressione più gioiosa, il mistero della sacra liturgia e la sua natura gerarchica e comunitaria vengono manifestati più chiaramente, l’unità dei cuori è resa più profonda dall’unità delle voci, gli animi si innalzano più facilmente alle cose celesti per mezzo dello splendore delle cose sacre, e tutta la celebrazione prefigura più chiaramente la liturgia che si svolge nella Gerusalemme celeste» (n. 5). Musicam sacram desidera che si generi una preghiera “più gioiosa”, uno stile celebrativo capace di manifestare il mistero velato di Cristo unito a una Chiesa di natura apostolica (cfr. l’aggettivo “gerarchica”) e allo stesso tempo fraterna, perché il celebrare anticipi il banchetto celeste della nostra eterna comunione con Dio. La Chiesa-assemblea canta dialogando con i ministri ordinati, con il cantore, il salmista e la schola cantorum, perché loro sono il grido del profeta che alza la voce, sollecita, sprona, desta il popolo dal suo torpore e lo invita a cantare la gioia incontenibile di aver riconosciuto lo Sposo, apparso nel giardino alle prime luci dell’alba.