Fatti
Associazione Alzheimer Piove di Sacco, relazione come medicina
Associazione Alzheimer Piove di Sacco Una serie di progetti per le “persone smarrite”
FattiAssociazione Alzheimer Piove di Sacco Una serie di progetti per le “persone smarrite”
Quanto si sentono soli gli anziani e i loro familiari che soffrono di demenza? Quanti sono disposti a convivere con la demenza? Parte da queste domande la passione dei volontari dell’associazione Alzheimer Piove di Sacco che per tre giorni alla settimana offre da undici anni il centro “Sollievo Alzheimer” che accoglie i pazienti affetti da malattia di Alzheimer e altri tipi di demenze. «La relazione è la più grande medicina che esista – racconta Giusy Molena, presidente dell’associazione – Negli anni abbiamo aiutato molte persone, alcune anche per lungo tempo. L’Alzheimer è una malattia frustrante, ti senti dire non si può fare nulla e le famiglie capiscono che dovranno affrontare la solitudine, le non risposte, la troppa burocrazia». Così Giusy, che ha un passato da infermiera e ha vissuto la malattia della madre, si è buttata anima e corpo in questo percorso accanto alle “persone smarrite”.
«Per i familiari organizziamo i caffè Alzheimer per capire come comportarsi e riportare i propri cari nel “qui e ora”. Abbiamo organizzato parecchi incontri proponendo delle simulazioni per imparare a gestirli a casa. Spesso i malati si sentono soli e gli amici si allontano perché si sentono inutili, così la più grande paura del malato demente è di essere lasciato solo dai propri cari. I malati si rendono conto della stanchezza e nei momenti di piena consapevolezza ti dicono: “prova a immaginare cosa sto passando, voglio che tu mi capisca, che capisca le mie lacrime e la mia frustrazione”». Così un obiettivo importante diventa la conoscenza e la sensibilizzazione: ci si apre agli studenti che partecipano agli stage, alle associazioni e a tutti i soggetti presenti nel territorio perché per affrontare una malattia bisogna conoscerla.