La Regione Veneto stanzia 2 milioni di euro per sostenere i Comuni nella costituzione degli Ats, nuovi Ambiti territoriali sanitari fondamentali per attuare i Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps) in modo uniforme.
Continua con decisione il percorso di riforma del welfare veneto, tramite la costituzione degli Ats, gli Ambiti territoriali sanitari, strumento fondamentale per supportare l’attuazione uniforme dei Leps – i Livelli essenziali delle prestazioni sociali – sull’intero territorio nazionale. La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità e al sociale Manuela Lanzarin, ha approvato un finanziamento di 2 milioni di euro a sostegno dei Comuni impegnati nella costituzione dei suddetti Ats. Il contributo regionale sarà suddiviso seguendo i seguenti criteri: 500 mila euro saranno equamente ripartiti tra tutti gli Ats; 600 euro saranno distribuiti in base alla popolazione residente; altri 600 mila euro sono legati al numero di Comuni aderenti; 200 mila euro verranno assegnati in base all’avanzamento della rendicontazione dei fondi 2024; e 100 mila euro saranno calcolati in base al numero di distretti sanitari. « Con la legge regionale numero 9 del 2024, abbiamo avviato un cambiamento strutturale – afferma l’assessore Manuela Lanzarin – che mette al centro la collaborazione tra i Comuni, l’efficienza amministrativa e soprattutto la persona. Gli Ats rappresentano una vera svolta culturale: non più interventi frammentati e disomogenei, ma un sistema coordinato, capace di rispondere in modo tempestivo e qualificato ai nuovi bisogni delle comunità. Questi 2 milioni di euro sono risorse strategiche, che consentono ai territori di consolidare il lavoro avviato e di guardare avanti con fiducia e visione». Il Veneto, con la legge regionale 9 del 2024 aveva avviato il riordino del sistema, istituendo formalmente 21 Ats (corrispondenti, di fatto alle ex 21 Aziende Ulss), salvo poi portarle a 24 con un importante aggiornamento nell’aprile 2025. Il finanziamento sarà erogato in due tranche: il 30 per cento come anticipo, il restante 70 per a saldo, dopo la rendicontazione delle spese sostenute. «Questa riforma è nata ascoltando i territori – sottolinea l’assessore al Bilancio Francesco Calzavara – Con questa delibera non solo garantiamo risorse certe, ma lo facciamo con criteri chiari, trasparenti e condivisi».