Bruno Desidera

Bruno Desidera

Assemblea ecclesiale di America latina e Caraibi. Lopez: “La Chiesa manifesta la sua presenza, ma chiede testimonianza”

“Tutti noi siamo discepoli missionari in uscita” è il titolo dell’assemblea ecclesiale dell’America Latina e Caraibi, che si svolgerà dal 21 al 28 novembre a Città del Messico, con una presenza ridotta in loco e con ulteriori collegamenti virtuali da tutto il continente. Un appuntamento per certi aspetti “storico”, caratterizzato da capillarità di consultazione e partecipazione diffusa di tutto il Popolo di Dio. Lo si può definire il primo grande evento ecclesiale dell’era Covid, conseguenza di un metodo di lavoro già vissuto per il Sinodo dell’Amazzonia, oltre che un “anticipo” del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità. Anche se dall’ultima Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano, quella di Aparecida, sono già trascorsi 14 anni, non si tratterà di una nuova Conferenza generale, ma di un’Assemblea ecclesiale (con vescovi, sacerdoti, religiosi, laici) che ha l’obiettivo proprio di riprendere e riattualizzare il mandato di Aparecida

Terremoto Haiti: Caritas, “2.237 morti, gli aiuti arrivano a fatica nelle zone colpite e non sono sufficienti”

A tre settimane dal terremoto del 14 agosto ad Haiti, padre Jean Herve François, direttore nazionale della Caritas, attraverso il sito del Celam, ha fatto il punto sulla situazione dell’isola, colpita anche dalla tempesta tropicale Grace. “A oggi si sono registrati 2.237 morti e 12.838 feriti, mentre sono state distrutte 63.645 case, distrutte 142 chiese e 56 scuole cattoliche”, il bilancio delineato dalla Caritas.

Coronavirus in America Latina. Pochi vaccini, pochissimi immunizzati, mentre le varianti fanno salire contagi e decessi

C’è chi pensa alla terza dose. E chi ancora non ha ricevuto la prima, nonostante sia medico, anziano o categoria fragile. Difficile pensare di affrontare una pandemia, diffusa per definizione in tutto il mondo, in un modo tanto diverso tra un Paese e l’altro. Eppure è proprio quello che sta accadendo, a partire dalla zona più diseguale del pianeta, l’America Latina. Grande è la confusione che caratterizza la campagna vaccinale nel Continente

Panama: le concessioni minerarie devastano il Paese. Vescovi: “Chiediamo che su queste scelte si apra un dialogo nazionale”

Noto come il Paese della finanza, del commercio e dei servizi, pur con molte contraddizioni, grazie soprattutto al celebre Canale che unisce Atlantico e Pacifico, l’economia di Panama sta cambiando pelle e il Paese centroamericano sta diventando, come tanti altri Stati in America Latina, dipendente dalle risorse minerarie. Una politica caldeggiata dall’attuale Governo, dato che il Covid-19 ha assestato un duro colpo all’economia panamense e ai suoi commerci. Una pericolosa e anti-storica scorciatoia, secondo i critici, che rischia di portare con sé costi ambientali e sociali insostenibili

Messico: p. Martínez Chávez (parroco nel Michoacán), “le autorità ci aiutino. Mentre i narcos ci distruggono, l’esercito non si muove”

“Chiedo alle autorità che ci aiutino! Non vogliamo avere la sorte di Aguililla e già quasi siamo in quella situazione”. Ha suscitato l’attenzione di tutti i media, in Messico, il drammatico appello di un parroco, padre Jorge Luis Martínez Chávez, alla guida della comunità di san Giacomo apostolo, nel comune di Coalcomán, nella cosiddetta zona della Terra Caliente, nello Stato messicano del Michoacán, uno dei più violenti di tutto il Messico per gli scontri tra i cartelli dei narcos.

Cile. Fermento e speranza per l’Assemblea costituente. Mons. Chomali (Concepción): “Sarà lo specchio dell’antropologia che viene assunta”

Sono molte le speranze che nel Paese sudamericano sta suscitando l’avvio dell’Assemblea Costituente, lo strumento scelto, dopo le proteste di piazza scoppiate alla fine del 2019, per voltare pagina in modo concorde e scrivere una nuova Carta, al posto di quella che risale ancora ai tempi del generale Augusto Pinochet. Una nuova stagione che ha un timbro decisamente “femminile”, a partire dalla composizione paritaria a livello di genere dell’Assemblea, dove prevalgono gli indipendenti dai partiti, oltre che esponenti dell’attuale opposizione di sinistra. E un’attenzione particolare alla tutela del creato e delle minoranze etniche. Insomma, un Cile contemporaneamente “rosa”, “verde” e “multicolore”

Mario Paciolla: un anno dopo restano intatte le tante domande sulla sua morte

Un anno è trascorso da quel 15 luglio 2020. E sono davvero pochi, dovuti essenzialmente alla caparbietà di fonti indipendenti, di coraggiosi giornalisti e attivisti, di qualche politico d’opposizione, i passi in avanti sulla morte (probabilmente sull’uccisione) di Mario Paciolla, il cooperante di 33 anni, originario di Napoli, che lavorava per le Nazioni unite, nell’ambito del Programma per lo sviluppo, per l’implementazione del processo di pace in una delle aree storicamente più calde del Paese, San Vicente del Caguán, nel dipartimento sud-orientale del Caquetá. Un anno dopo, dunque, pur senza certezze, molti elementi fanno sempre più pensare che la sua morte sia stata voluta, come tante in questo Paese insanguinato, dai “signori della guerra”. Per la prima volta la Conferenza episcopale colombiana, attraverso il direttore del segretariato di Pastorale sociale e Caritas, mons. Héctor Henao, contattato dal Sir, prende posizione sulla vicenda, pur senza entrare sui temi delle inchieste in atto.