Daniele Rocchi

Daniele Rocchi

Anno Santo in Terra Santa: card. Pizzaballa a Nazareth, “siamo tutti prigionieri di questa guerra e delle sue conseguenze. Abbiamo bisogno di un Giubileo”

“In questa tremenda guerra, non ci sono solo tanti prigionieri, da tutte le parti, che hanno bisogno di rivedere la luce della libertà. Allargando lo sguardo su tutti noi, penso che in un modo o nell’altro, siamo tutti prigionieri di questa guerra e delle sue conseguenze. Odio, rancore e paura ci tengono bloccati nelle relazioni, nella fiducia l’uno nell’altro”. 

Giubileo in Terra Santa: da Roma a Gerusalemme, per rafforzare la speranza. Apertura il 29 dicembre a Nazareth

Si apre oggi a Nazareth, il 29 dicembre, con una messa celebrata da tutti gli Ordinari cattolici di Terra Santa, il Giubileo della Speranza. Anche in Terra Santa i pellegrini potranno ottenere l'indulgenza facendo visita ad almeno una basilica tra quelle del Santo Sepolcro a Gerusalemme, della Natività a Betlemme e dell’Annunciazione a Nazareth. Di questo importante evento ne abbiamo parlato con il Custode di Terra Santa, padre Patton.

Giubileo 2025. Ordinari cattolici di Terra Santa: “Ritrovare speranza!”

Domenica 29 dicembre, a Nazareth, con una messa nella basilica dell’Annunciazione, presieduta dal patriarca di Gerusalemme, card. Pizzaballa, avrà luogo l'apertura del Giubileo in Terra Santa. In vista di questo evento, oggi a Gerusalemme, l'Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa ha diffuso un messaggio rivolto ai fedeli. A questi ultimi viene proposto il pellegrinaggio a Nazareth (basilica dell’Annunciazione), Betlemme (basilica della Natività) e Gerusalemme (basilica del Santo Sepolcro-Anastasi). Ma soprattutto viene chiesto di "ritrovare la speranza" nel difficile contesto della Terra Santa

Natale in Siria. P. Karakach (Aleppo): “Chiese piene e vigilate. Nessun incidente. Speranza in un futuro di pace”

La celebrazione del Natale in Siria, tra speranza e preoccupazioni. Chiese piene, vigilate dalle forze dell'ordine, e gesti di bene, ovunque, musulmani che hanno offerto fiori per gli altari, che hanno aiutato a rimettere a posto delle chiese danneggiate ad Hama, giovani che hanno allestito l'albero di Natale incendiato. Il racconto del parroco di Aleppo, padre Bahjat Karakach

Martiri di Damasco. Mons. Jallouf (Aleppo): “Una grazia per la Siria”

Oggi festa di santo Stefano, protomartire, la Chiesa ricorda tutti coloro che sono stati uccisi in odio alla fede. Il 20 ottobre scorso Papa Francesco ha canonizzato i “Martiri di Damasco”, otto frati francescani della Custodia di Terra Santa e tre laici maroniti. Padre Jallouf, vicario apostolico di Aleppo, tratteggia l'attualità del loro martirio anche alla luce degli ultimi sviluppi in Siria

Natale in Terra Santa: il messaggio di Natale del Custode, padre Patton, “ascoltiamo la voce dell’Innocente”

“Ascoltiamo la voce dell’Innocente”. È il messaggio che padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, rivolge in questo Natale “a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, che amano la Terra dove è nato il nostro Signore Gesù!” “Le sue parole – dice – ci riempiono di speranza e ci spingono a prenderci la responsabilità di dare voce all’Innocente”.

Terra Santa: mons. Shomali (patriarcato latino), “da Israele circa 4.000 permessi natalizi ai palestinesi cristiani della Cisgiordania”

“Sarebbero alcune migliaia, circa 4.000, i permessi concessi da Israele ai palestinesi di fede cristiana della Cisgiordania per entrare a Gerusalemme nelle feste di Natale. I permessi (rilasciati dal Cogat, l’unità dell’Esercito che coordina le attività governative nei Territori, ndr.) hanno la durata di poco più di una settimana a differenza degli scorsi anni quando la validità era di circa uno, due mesi”.

Siria. P. Karakach (Aleppo): “Segni di speranza ma anche perplessità sul futuro”. Le proposte cristiane per la nuova Siria

Tra giovani musulmani che donano fiori ai cristiani davanti alle chiese di Damasco e di Aleppo e richieste di rimuovere segni esteriori della propria fede, riprende la vita in Siria, dopo la caduta del regime. Cresce l'attesa in vista del 1° marzo quando scadrà il mandato del Governo di transizione e su quella che dovrà essere la nuova Siria. A raccontare al Sir le speranze e le perplessità dei cristiani del Paese è il parroco di Aleppo, il francescano della Custodia di Terra Santa, padre Karakach