La Pasqua in Nigeria e in Siria, nelle comunità cristiane sotto scacco dei terroristi di Boko Haram e dei jihadisti di Tahrir al-Sham. Accomunate dalla paura di attentati, rapimenti, discriminazioni e abusi di vario genere, costrette a vivere la fede all’interno delle loro chiese e delle loro case, alla paura rispondono con il coraggio della fede. La certezza è che “non esiste vittoria senza sofferenza e non c’è Sepolcro vuoto senza Calvario”. Vivranno la Pasqua “come pecore in mezzo ai lupi, prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”
Sono passati poco più di tre mesi dal sisma che il 29 dicembre scorso ha colpito la Croazia. Il Sir ha intervistato mons. Vlado Košić, vescovo della diocesi di Sisak, nel cui territorio insiste la gran parte del cratere sismico, per capire come la popolazione sta reagendo al terremoto e soprattutto come si appresta a vivere la Pasqua. Sono migliaia gli sfollati che vivono in alloggi provvisori e decine le chiese inagibili e ridotte in macerie.
Non sarà una Pasqua a porte chiuse, come nel 2020 in piena pandemia, quella di quest'anno a Gerusalemme. Ne è convinto il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. A far ben sperare in celebrazioni 'quasi' normali è il successo del piano vaccinale israeliano che potrebbe riverberare i suoi effetti positivi anche sui luoghi di culto, come il Santo Sepolcro, cuore delle celebrazioni pasquali. Mancheranno ancora i pellegrini, ma qualcosa potrebbe muoversi già entro la fine dell'anno
Importante scoperta archeologica nel deserto della Giudea dove un team di archeologi del Dipartimento delle Antichità di Israele ha rinvenuto alcuni frammenti di rotoli biblici di 2000 anni fa appartenenti al Libro dei profeti minori. Si tratta di 11 righe di testo del libro del profeta Zaccaria e un versetto di quello di Naum. Il Sir ha intervistato padre Eugenio Alliata, professore e archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, istituzione scientifica della Custodia di Terra Santa che vanta una storica e riconosciuta tradizione nell’archeologia dei paesi biblici
La guerra in Siria "compie" 10 anni e sebbene sia sparita dalle prime pagine dei giornali continua a mietere vittime. Il conflitto infatti non è finito, si combatte in alcune zone del nord e del nordest siriano. La diplomazia segna il passo mentre la popolazione sprofonda nella disperazione e nella più totale povertà, presa in mezzo tra conflitto, sanzioni e Covid-19. Il Sir ne ha parlato con il card. Mario Zenari, da dodici anni nunzio apostolico in Siria
La Siria entra oggi nel suo decimo anno di guerra (15 marzo 2011), che ha visto morire circa mezzo milione di persone; gli sfollati sono 12 milioni, dei quali circa 6 sono rifugiati nei Paesi vicini (Libano, Giordania, Turchia, Egitto). Oggi circa il 60% della popolazione rischia la fame. Tutte le parti coinvolte nel conflitto hanno commesso crimini di guerra, torture, detenzioni arbitrarie e altre violazioni dei diritti umani. In questi giorni Amnesty International ha sollecitato il Consiglio di Sicurezza a superare la paralisi causata dall’esercizio del diritto di veto: nell’ultimo decennio in almeno 15 occasioni Russia e Cina hanno posto il veto a risoluzioni del Consiglio di sicurezza destinate a contrastare le violazioni dei diritti umani in Siria
Diffusa l’11 marzo la Lettera per la colletta “pro Terra Sancta” 2021 che contiene un pressante invito a non ignorare le situazioni di bisogno dei cristiani che vivono nei Luoghi Santi. Situazioni aggravate dalla pandemia da Covid-19 che ha impedito a milioni di pellegrini di recarsi in Terra Santa con danni notevoli all’economia dei cristiani locali. Lo scorso anno, a causa della pandemia, la colletta di Terra Santa si è celebrata domenica 13 settembre. Ad istituire la colletta del Venerdì Santo a sostegno della Chiesa Madre di Gerusalemme fu Papa Paolo VI attraverso l’esortazione apostolica “Nobis in Animo” del 25 marzo 1974
Uno dei temi emersi durante l’ultimo Consiglio episcopale permanente (Cep), ed evocato con chiarezza dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nella sua introduzione, è stato quello della “frattura educativa” generata, o forse meglio dire, aggravata dal contesto pandemico. A riguardo il Sir ha intervistato Barbara Battilana e Vincenzo Piccolo, presidenti del Comitato nazionale Agesci, l’Associazione guide e scout cattolici italiani che conta 185.000 soci