Secondo l’osservatorio “The big wall” di ActionAid l’Italia ha destinato più di 100 milioni di euro alla Libia per mezzi navali e terrestri, strumentazioni satellitari e corsi di formazione per fermare i flussi migratori verso l’Unione Europea. Contro il rinnovo le ong in piazza a Montecitorio
A Buon diritto, Amnesty International e Antigone chiedono la revoca immediata del regime di detenzione speciale del 41-bis. “ La pena, secondo il dettame costituzionale, non deve mai essere contraria al senso di umanità”
Sono circa seimila (5.756) le persone respinte lungo le frontiere europee nell’ultimo anno. Lo rileva il quinto rapporto Prab. Per l'Italia il monitoraggio contiene dati e informazioni sul confine con la Francia e sui respingimenti verso la Grecia. In generale, chi viene da Afghanistan, Siria e Pakistan ha riferito di essere stato più spesso vittima di respingimenti
Ne è convinto il giurista Fulvio Vassallo Paleologo. Alla nave umanitaria assegnato il porto di La Spezia a 100 ore di navigazione dal luogo del soccorso. Ha deviato la rotta per operare due salvataggi. E’ la prima violazione del nuovo decreto voluto dal ministro Piantedosi. Cosa succede ora?
Fin dall’inizio Medici senza frontiere ha chiesto l'assegnazione di un place of safety più vicino rispetto al porto marchigiano. Ma tutte le richieste sono state rifiutate. “Onde alte e maltempo, molte persone sono state male, si poteva evitare”
Dopo il caso della Ocean Viking e della Geo Barents inviate nel porto di Ancona diversi esperti si stanno interrogando sulla modalità di assegnazione del place of safety da parte del Governo Meloni. Ne abbiamo parlato con Irini Papanicolopulu, docente di Diritto internazionale presso l’Università Bicocca di Milano
Secondo esperti e giuristi le norme contenute nel dl n.1/2023 sono in conflitto con le leggi nazionali e internazionali. Asgi: “Un intervento legislativo che ancora una volta nasconde la mancanza di consapevolezza del fenomeno migratorio”
UNA VIA SICURA Da anni in Europa si discute di corridoi umanitari e vie complementari, ma ad oggi il maggior numero di risorse sono stanziate per bloccare le persone nei paesi di origine e transito. Anche se alcuni stati stanno implementando buone prassi: l’Italia resta capofila per i corridoi umanitari, la Germania è la prima per i resettlement. Ecco la decima puntata del nostro reportage in collaborazione con Acri
UNA VIA SICURA Nel 2022 la via dei Balcani ha registrato il maggio numero di attraversamenti, eppure rimane invisibile nel dibattito pubblico. Il supporto per le persone in transito arriva dalle organizzazioni umanitarie che cercano di creare spazi di dignità nei luoghi dove manca tutto. Ecco la nona puntata del nostro reportage in collaborazione con Acri