Il governo portoghese concede permesso di soggiorno a chi ha fatto richiesta d’asilo: l’obiettivo è quello di permettere a tutti accesso alle cure. Anche in Italia le organizzazione chiedono provvedimenti ad hoc. Miraglia (Arci): “E' una questione di sicurezza, ancor di più in un momento di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo”
Sono circa 1200 le persone che vivono nella Piana di Gioia Tauro in luoghi insalubri. Le ong continuano ad assistere le persone e a chiederne il trasferimento. Piobbichi (Mediterranean Hope): “Se si verificasse un focolaio sarebbe gravissimo, sanità calabrese troppo fragile. Stiamo chiedendo aiuto alle istituzioni, bisogna agire ora e prevenire”
A Tiburtina ogni notte dormono un centinaio di persone, stesso scenario a Termini. La sindaca annuncia 500 persone in accoglienza. Baobab: “Bisogna agire subito, temiamo contagi”. Medu monitora siti informali e occupazioni. “Facciamo assistenza, ma mancano gel e mascherine”. Sul campo anche Intersos: “In troppi senza accesso a cure”
Un centinaio di associazioni hanno stilato un documento con le richieste al Governo. Si chiedono misure sanitarie immediate per le persone che vivono in situazioni di promoiscuità e prossimità forzata nei centri di accoglienza, negli hotspot, nei siti informali. “Un contagio in questi luoghi avrebbe conseguenze drammatiche”
Diversi i post sui social che affrontano la questione del contagio da coronavirus, relativa alla popolazione straniera. C’è chi parla di migranti vaccinati contro la tubercolosi, chi, con tono complottista, di un virus che attacca solo gli italiani. Ma la realtà è che per ora nei numeri non si fa distinzione per nazionalità
I Sert restano aperti e si riorganizzano: le somministrazioni sono a lungo periodo. Ma il rischio c’è e coinvolge gli operatori. E poi c’è l’area del sommerso: i consumatori abituali che non hanno mai chiesto aiuto e che ora si potrebbero trovare in astinenza forzata. “Ridurre le dosi, per limitare i danni”
Sovraffollamento, prossimità forzata, scarso accesso alle cure e ai servizi igienici. Preoccupa la situazione sanitari dei centri sovraffollati e degli insediamenti informali. Le associazioni lanciano l’allarme e propongono alternative al governo: “Bisogna agire ora, prima che sia troppo tardi”
Dalla Francia alla Germania fino agli Stati Uniti sono tanti i nostri connazionali che guardano alla situazione italiana. Hanno paura di un’epidemia anche nel paese dove vivono. “Ci dicono che siamo esagerati, in tanti sottovalutano, in questo momento ci sentiremmo più sicuri in Italia”
Muore un bambino, in seguito a un naufragio. Lacrimogeni al confine con la Turchia. La situazione è fuori controllo. Astalli: “Ue agisca nel rispetto diritti rifugiati, vanno ricollocati subito”. Miraglia (Arci): “Si riconosca protezione temporanea per trasferirli”