Si respira voglia di normalità a Leopoli, la città più occidentale dell’Ucraina divenuta in questi mesi il crocevia di chi parte e di ciò che arriva nel Paese che da cinque mesi sconta il peso dell’invasione russa.
Due italiani su tre hanno deciso di fare i bagagli e partire. Si stimano oltre 63 milioni di partenze, anche all’estero. Numeri da tutto esaurito e da livelli pre-pandemia, nonostante il rincaro dei prezzi che rende proibitivo noleggiare un auto, rilassarsi al mare o in montagna
Ora si fa sul serio. L’ambizione di una filiera dell’idrogeno verde a Marghera, il tram di Padova, il settore della concia a impatto zero. E poi salute e ricerca.
Salari bassi? Prospettive personali riviste dopo la pandemia? Scansafatiche? Motivazioni che strattonano il lavoro stagionale tra offerta e domanda, ma a pesare è anche una scarsa organizzazione cronica di chi ricerca manodopera solamente al ridosso dell’estate
Dal 2006, il 5 per mille è divenuto uno dei pilastri su cui si regge finanziariamente il grande mondo del sociale e del volontariato italiano: nel 2021 lo Stato ha erogato contributi per oltre 518 milioni di euro a poco meno di 69 mila enti, in aumento del 3,7 per cento sull’anno precedente.
Lo sguardo di Aiuto alla Chiesa che soffre che è presente in Ucraina per sanare le ferite di una comunità che lotta per non disgregarsi, anche in virtù dei differenti culti
Nel Padovano, secondo i dati Cna, un’impresa su dieci ha visto la luce negli ultimi due anni, con tassi di natalità pari a 20 anni fa. Ora, però, non si può più improvvisare