Cambia la modalità ma la sagra rimane centrale nella vita della comunità cristiana: è questa la lezione che arriva da Mure e Laverda e dal loro parroco, don Federico Fabris.
Come lo smart working sta influenzando l'economia generale? Se da un lato la rivoluzione più evidente riguarda i ritmi di lavoro, l'impatto del lavorare da casa è molto più pervasivo e coinvolge anche bar, ristoranti e commercio.
Niente grest, ma lo spirito è lo stesso. L'estate è alle porte e, pur fra mille difficoltà, sono numerose le parrocchie che hanno deciso di proporre attività rivolte ai bambini e ai ragazzi nel rispetto delle normative e delle indicazioni della Diocesi.
A Venezia i commercianti provano a fare sistema, rispondendo ai centri commerciali di terraferma con un centro commerciale diffuso, quartierale.
Niente di nuovo sotto al sole, si dirà: l'ennesima riproposizione di Davide e Golia o de vecchio mondo che non vuole arrendersi all'avanzare del nuovo.
Qualcosa negli ultimi mesi è però cambiato: la quarantena ci ha obbligati a guardare il mondo più da vicino e a riscoprire la comodità di avere un casoin sotto casa. Basterà?
Il coronavirus ha sicuramente cambiato le nostre abitudini, imponendo nuovi gesti alle attività d'ogni giorno, ma sembra non aver inciso particolarmente sulla sharing economy, l'ultima moda prima della pandemia.
Biciclette, auto ma anche appartamenti in locazione per breve tempo hanno visto il loro giro d'affari ridursi durante la quarantena ma ora sono oggetto di nuovi investimenti, come testimonia l'approdo delle biciclette arancioni di Mobike in quel di Venezia.
La crisi sta colpendo duramente il tessuto sociale e produttivo del territorio veneto, di fronte a questa emergenza la Fondazione cassa di risparmio di Padova e Rovigo non sta ferma a guardare ma destina altri 6,5 milioni di euro per finanziare la ripartenza, portando il totale delle risorse a circa 20 milioni.
La Pasqua di quest’anno è destinata a rimanere negli archivi parrocchiali per molti motivi, primo fra tutti il non aver potuto viverla insieme, nelle nostre chiese e, troppe volte, nelle nostre famiglie riunite.
Poche chiacchiere e tanto pragmatismo: così il settore auto sta tentando di rimettersi in moto, facendo sorgere un dubbio anche ai più riottosi: le grandi fabbriche sono più sicure delle piccole?
Nelle ultime settimane, ciclicamente, i media hanno dato notizia di rincari e speculazioni sulle mascherine. Comportamenti spesso disdicevoli, immotivati ma anche una potenziale risorsa per affrontare l’emergenza.