Giovanni M. Capetta

Giovanni M. Capetta

Questione di volontà. L’elemento costitutivo del sacramento del matrimonio è l’amore e non l’innamoramento

E' importante che i giovani facciano un cammino di fidanzamento, un cammino di conoscenza e di consapevolezza.

Serge Razafinbony e Fara Andrianombonana (Coppia di fidanzati dal Madagascar): Parlando di matrimonio, Santità, c’è una parola che più d’ogni altra ci attrae e allo stesso tempo ci spaventa: il «per sempre»…Benedetto XVI: […] Nel Rito del Matrimonio, la Chiesa non dice: «Sei innamorato?», ma «Vuoi», «Sei deciso». Cioè: l’innamoramento deve divenire vero amore coinvolgendo la volontà e la ragione in un cammino, che è quello del fidanzamento, di purificazione, di più grande profondità, così che realmente tutto l’uomo, con tutte le sue capacità, con il discernimento della ragione, la forza di volontà, dice: «Sì, questa è la mia vita». Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo che diventi realmente «secondo vino» è più bello, migliore del primo vino. E questo dobbiamo cercare. E qui è importante anche che l’io non sia isolato, l’io e il tu, ma che sia coinvolta anche la comunità della parrocchia, la Chiesa, gli amici.Benedetto XVI, Visita Pastorale all’Arcidiocesi di Milano in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, Festa delle Testimonianze, Bresso 2 giugno 2012

Costruttori di pace. L’unione che i coniugi vanno formando è, di fatto, naturalmente, una palestra di pace

L’amore ha il volto della pace, vuole il bene dell’altro e affronta con coraggio la sfida della realtà quotidiana in cui ciò non necessariamente risulta facile e scontato.

La famiglia è fondamento della società anche per questo: perché permette di fare determinanti esperienze di pace. Ne consegue che la comunità umana non può fare a meno del servizio che la famiglia svolge. Dove mai l’essere umano in formazione potrebbe imparare a gustare il “sapore” genuino della pace meglio che nel “nido” originario che la natura gli prepara? Il lessico familiare è un lessico di pace; lì è necessario attingere sempre per non perdere l’uso del vocabolario della pace. Nell’inflazione dei linguaggi, la società non può perdere il riferimento a quella “grammatica” che ogni bimbo apprende dai gesti e dagli sguardi della mamma e del papà, prima ancora che dalle loro parole.Benedetto XVI, Messaggio per la XLI giornata mondiale della Pace – “Famiglia umana, comunità di pace”, 1 gennaio 2008

Una dimensione relazionale. In famiglia non si vive per se stessi, ma si vive per e con gli altri

La dimensione relazionale della famiglia la rende una istituzione intermedia insostituibile fra individuo e società.

La famiglia è un’istituzione intermedia tra l’individuo e la società, e niente può supplirla totalmente. Essa stessa si fonda soprattutto su una profonda relazione interpersonale tra il marito e la moglie, sostenuta dall’affetto e dalla mutua comprensione. Per ciò riceve l’abbondante aiuto di Dio nel sacramento del matrimonio che comporta una vera vocazione alla santità. Possano i figli sperimentare più i momenti di armonia e di affetto dei genitori che non quelli di discordia o indifferenza, perché l’amore tra il padre e la madre offre ai figli una grande sicurezza ed insegna loro la bellezza dell’amore fedele e duraturo.Benedetto XVI, Discorso durante il V^ Incontro Mondiale delle Famiglie a Valencia, 8 luglio 2006

Papa Ratzinger e la verità dell’umano. È difficile tenere uniti eros e agape e gli sposi ne fanno esperienza quotidiana

Ribadire il concetto secondo cui il corpo umano è fatto anche di spirito e lo spirito umano è uno spirito incarnato è una verità dirompente per il pensiero relativista dell’areopago sociale a cui il Papa si rivolge.

L’amore tra uomo e donna, nel quale corpo e anima concorrono inscindibilmente e all’essere umano si schiude una promessa di felicità che sembra irresistibile, emerge come archetipo di amore per eccellenza, al cui confronto, a prima vista, tutti gli altri tipi di amore sbiadiscono. […] Se l’uomo ambisce di essere solamente spirito e vuol rifiutare la carne come una eredità soltanto animalesca, allora spirito e corpo perdono la loro dignità. E se, d’altra parte, egli rinnega lo spirito e quindi considera la materia, il corpo, come realtà esclusiva, perde ugualmente la sua grandezza.

Benedetto XVI, Deus Caritas est, dai nn. 2 e 5 – 25 dicembre 2005

L’insuperata forza della preghiera. La preghiera è richiesta di intercessione, è dialogo, è confronto ed ascolto condiviso della Parola

Il Papa chiede che la comunità ecclesiale sappia impetrare al Padre tutte le grazie di cui le famiglie del mondo hanno bisogno.

Questa Lettera alle Famiglie vuole essere innanzitutto una supplica rivolta a Cristo perché resti in ogni famiglia umana; un invito a Lui, attraverso la piccola famiglia dei genitori e dei figli, ad abitare nella grande famiglia delle nazioni, affinché tutti, insieme con Lui, possiamo dire in verità: “Padre nostro”! Bisogna che la preghiera diventi l’elemento dominante dell’Anno della Famiglia nella Chiesa: preghiera della famiglia, preghiera per la famiglia, preghiera con la famiglia.

Giovanni Paolo II, Gratissimam sane, n.4, 2 febbraio 1994