I retroscena di palazzo hanno prediletto il voto regionale, la tenuta della maggioranza, Zingaretti che si rinforza e Salvini che magari cresce ma non riesce mai ad assestare l’attesa spallata. Ma il vero cambiamento a cui bisognerebbe guardare è quello determinato dal voto referendario, sia per gli effetti pratici sia per il processo che dovrebbe adesso innescare.
A due settimane esatte dall’avvio del nuovo anno scola - stico, solo i più inguaribili ottimisti possono pensare che tutto sia sotto controllo. Certo l’epidemia ha messo a nudo e ingigantito problemi antichi, e non sarebbe giusto addossarne la colpa solo all’attuale governo.
Il rapporto con Maria ha plasmato nei secoli la religiosità e lo stesso paesaggio del popolo veneto. Si può dire non vi sia angolo della nostra regione, dalle vette alpine alle lagune, in cui il visitatore non incontri i segni di una devozione antica e sempre attuale. Sono chiese, capitelli, santuari. E ancora statue, quadri, affreschi. Processioni, feste, canti e preghiere che uniscono le generazioni nel ricordo grato di una grazia, di un messaggio, della protezione da guerre, calamità, epidemie.
Nemmeno nei momenti più acuti dell’emergenza la vita delle nostre parrocchie si è fermata. Pur senza poter celebrare messe né animare i patronati, le comunità cristiane hanno trovato mille modi per tessere legami, pregare, far breccia nella fatica dell’isolamento e condividere l’ansia per il futuro.
Era una presenza immancabile, quale che fosse l’ap - puntamento. Così come immancabile era la cartella nera gonfia di volantini e fogli che parevano usciti da un vecchio ciclostile.
Che ne sarà delle scuole paritarie? Le vedremo riaprire tutte a settembre, o quante dolorose chiusure dovremo contare? Nel mare di problemi che affliggono la scuola, potrebbe sembrare una questione secondaria. In fondo ancora non si è capito bene quando si tornerà in classe, né dove e come saranno organizzate le aule e – ad ascoltare i dati della Cisl – non è chiaro nemmeno dove si troveranno gli insegnanti per coprire i vuoti in organico.
Arpav, l’agenzia veneta per l’ambiente, parteciperà a uno studio per indagare possibili correlazioni tra Covid-19 e inquinamento atmosferico. Nelle scorse settimane altri centri di ricerca avevano ipotizzato che l’alta percentuale di polveri sottili potesse favorire il contagio, magari consentendo una maggiore permanenza del virus nell’aria.
Nulla sarà come prima. Lo abbiamo già toccato con mano, ma ad aiutarci a riflettere sulle conseguenze del drammatico cambiamento in atto giunge anche il messaggio dei vescovi per la festa del primo maggio.
Una Pasqua inedita provoca alla riflessione personale e comunitaria. Soli a tu per tu con Dio, nelle nostre case, abbiamo l'occasione per misurare la qualità della nostra fede. E da lì ripartire con coraggio