Una giornata da navigator, tra computer obsoleti e nessun lavoro da offrire. Mi aveva colpito, questo titolo del Corriere della sera, e mi è tornato alla mente in questi giorni leggendo dei seggiolini antiabbandono diventati obbligatori. Cosa leghi le due vicende, è presto detto: in un caso come nell’altro, a colpire è il mix di incapacità, irresponsabilità e malafede dei nostri legislatori.
Il turno elettorale in Umbria regala due vincitori e due sconfitti. Trionfa Salvini, innanzitutto, e con lui vince Giorgia Meloni che porta Fratelli d’Italia oltre il 10 per cento, quasi il doppio di Berlusconi.
Credo che più di qualcuno tra i partecipanti all’assemblea diocesana abbia condiviso, man mano che il vescovo Claudio procedeva nel suo intervento, la mia sensazione di essere di fronte a uno snodo cruciale per la nostra Chiesa, un punto d’arrivo e al tempo stesso un punto di ri-partenza nel nostro impegno pastorale e nella nostra testimonianza di cristiani. E questo per diverse ragioni.
Rapporto annuale 2018. Bilancio dell’ente Diocesi certificato e un piano di analisi e valorizzazione del patrimonio immobiliare le due principali novità
Se la forma è sostanza, è difficile far passare sotto silenzio le modalità con cui Matteo Salvini ha definitivamente chiarito le sue intenzioni. «Chiedo agli italiani se ne hanno la voglia di darmi pieni poteri per fare quello che abbiamo promesso di fare fino in fondo». Ora, la democrazia parlamentare è un sistema tanto bello quanto fragile, che non si esaurisce nel voto. E i pieni poteri, sono prerogativa dei dittatori. Non dei presidenti del consiglio.
L’ultimo appello di papa Francesco, in ordine di tempo, è dello scorso 2 maggio. Ai partecipanti alla plena - ria della Pontificia Accademia delle scienze sociali, il papa ricordava come «purtroppo, oggi la stagione del disarmo nucleare multilaterale appare sorpassata e non smuove più la coscienza politica delle nazioni. Anzi, sembra aprirsi una nuova stagione di confronto nucleare inquietante, perché cancella i progressi del recente passato e moltiplica il rischio di guerre».
«Chi pensa che il referendum serva per mettere in difficoltà il Pd, non ha capito niente. Chi oggi deve dormire sonni poco tranquilli è il centrodestra, perché è chiaro che in Veneto su questo tema ci si gioca il futuro». Parole del governatore Luca Zaia, al nostro giornale, nell’ottobre di due anni fa.
Per una fortuita (e provvidenziale) coincidenza, i primi due servizi dedicati alla vita diocesana si occupano di povertà, proprio all’indomani della presentazione dei dati più aggiornati sullo scenario italiano. E l’esperienza che viene dai centri d’ascolto Caritas e dalle aule scolastiche non fa che confermare quanto pressante sia il problema.