“Diffondere ovunque, attraverso l’amore di Dio e dei fratelli, la bellezza del Vangelo di Cristo!”. È l’invito del Papa ai fedeli della diocesi di Vanino e, attraverso di loro, a tutta Papua Nuova Guinea, seconda tappa del suo viaggio apostolico a cavallo di Asia e Oceania.
“Favorire ogni iniziativa necessaria a valorizzare le risorse naturali e umane, in modo tale da dar vita a uno sviluppo sostenibile ed equo, che promuova il benessere di tutti, nessuno escluso, attraverso programmi concretamente eseguibili e mediante la cooperazione internazionale, nel mutuo rispetto e con accordi vantaggiosi per tutti i contraenti”.
Essere vicini alle “periferie di questo Paese”, come hanno fatto i missionari che “non si sono arresi: questa è la vita missionaria, partire e ripartire”.
Questa mattina, dopo aver celebrato la messa in privato, il Papa si è congedato dal personale e dai benefattori della nunziatura apostolica di Giacarta e si è trasferito in auto all’aeroporto internazionale Soekarno-Hatta dove ha avuto luogo la cerimonia di congedo dall’Indonesia.
Il Papa è atterrato a Port Moresby, intorno alle 19 (le 11 ora di Roma). Al suo arrivo all’aeroporto, è accolto dal vice primo ministro e da due bambini in abito tradizionale che gli hanno offerto dei fiori.
Papa Francesco ha concluso la prima tappa del suo viaggio in Asia e Oceania esortando gli abitanti dell'Indonesia ad essere "seminatori di pace e di speranza" e a "fare chiasso". L'incontro interreligioso nella più grande moschea asiatica e la firma della Dichiarazione congiunta di Istiqlal, per “sconfiggere la cultura della violenza e dell’indifferenza che affligge il nostro mondo”